venerdì 18 novembre 2022

Cilecca.

 

Quelli tanto bravi iniziano dei testi, spesso, con delle citazioni altrui.
Di gente anche, tanto, più brava di loro. E sono così bravi da riuscire a dire qualcosa di serio, comico importante o qualunque cosa, che in qualche modo faccia sembrare la citazione (bellissima) meno bella del loro pensiero.

Io no.
Manco ci voglio provare.
Inizierò questo post con una citazione di una persona amica, che di tanto in tanto mi torna in mente e mi fa mezzo ridere mezzo pensare. Ma tanto io penso sempre, quindi sarebbe meglio dire che mi fa mezzo pensare di più del solito.

La citazione è: occhio non vede, cuore si fa i film.
Credo stessimo facendo benzina ad una pompa Q8, quando questo suo paranoico pensiero divenne suono, poi verbo, poi si scalfì nella mia memoria.

Da questa citazione (grazie Manu) inizia un pensiero che non ha il minimo legame, anzi, forse, sì. Ma più no, perchè riguarda solo "cuore si fa i film", appannaggio delle enormi teste di cazzo (romantiche) tipo, che ne so, me.

Che film ci siamo fatti oggi?
Partiamo dal presupposto che la pellicola non è partita appena ho aperto gli occhi, no.
Il mattineè non è andato in onda, il cinema Godie ha aperto le sue porte verso l'ora di pranzo, così, mentre in una tavola di otto persone, una di loro ha alzato (gratuitamente) un calice dicendo "ma allora questi sono per i ragazzoni" (io ero uno dei due) e tutti sono andati al seguito, e il rintocco del vetro è stato come la campanella con il quale il parroco in "Nuovo Cinema Paradiso" avvisava Alfredo di iniziare la proiezione privata.

Un film semplice e tenero, in un venerdì stranamente più caldo, con il cielo azzurro pieno, di quelli che ti fanno respirare dopo altri di pioggia. Ecco in questo venerdì il nostro protagonista poco prima di tornare a casa, uscendo dal posto dove sempre lavora, viene semplicemente sorpreso; non con i fuochi d'artificio, non con una Ducati Monster in regalo, ma semplicemente trovandosi la persona a cui pensa, davanti.
"Volevo portarti a cena, sono orgogliosa di te".
Solo quello. Senza promesse assurde in mano, con tanti asterischi intorno, ma con una voglia (da iena) di mangiare intorno a tutti quelli che si erano anche solo permessi di aver stretto la mano, o aver dato una pacca al nostro eroe, prima.

E scappare via, e fare l'amore.
E invece no. Semplicemente no.

E quindi che abbiamo imparato?
Niente perchè lo sapevamo già, ma abbiamo avuto ennesima conferma che tra cinema e vita c'è una differenza abissale. E che se mai la vita fosse un film, in questa facciamo carriera visto il culo disumano ma che dall'altra parte ci stanno solo cicatrici da curare, forse anche figlie delle generose fantasie che ci si concede (perchè uso l'impersonale lo scopriremo poi).

Forse la sola cosa davvero positiva è che la pellicola è rimasta nella testa, pancia e cuore, non hanno fatto in tempo a prendere il biglietto, così speranza folle non si è svegliata,
E in parte abbiamo portato a casa almeno la scocca salva.
Però come le note di coda di un profumo qualcosa ti rimane nel naso, come l'impressione di aver ciccato un momento potenzialmente immenso.

Potrei chiamarlo cilecca sto post, ma in realtà ho già un titolo più brutto. O forse no.


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