mercoledì 3 novembre 2021

Un antibiotico, per favore. Liscio? No ghiaccio e limone.

 


Problemi del nuovo io in casa.

Problemi un tempo del tutto impensabili. Tipo radici che hanno preso tanta acqua e si sono ramificate dai piedi verso l'alto. 

Se prima tenere e sottili facevano solo il solletico sul palmo dei piedi, adesso hanno tremendamente raggiunto la calotta cranica, mischiandosi alle delicatissime ramificazioni del cervello, e del cervelletto. Quelle striature tanto carine da vedere quando qualcuno muore sparato in testa e la poltiglia si vede spiattellata sull'asfalto.

Sì quella roba lì.

Se quando eri tardo adolescente, single e invincibile o irraggiungibile dai pensieri, adesso, solo tardo giovanotto, o futuro adulto, ogni pensiero si prende la rivincita.

Sarà ansia, sarà angoscia, sarà paura.

Concesso. Ma che palle. Ma quanto costa 'sta beata leggerezza?

Prima era un discorso di fuga, dalle responsabilità, dalla voglia di creare castelli, fare l'ingegnere di se stessi era divertente perchè quando pensi al cantiere è come se stai fantasticando su come arredare la cameretta. Alla fine tu unisci solo i punti delle tue voglie. Qualcuno, altro, si occuperà di tutto il resto: ordinare, pagare, montare.

Adesso col cazzo. col cazzo proprio.

Se prima, anche con le ragazze, era tutto un uscire col motorino mangiare un gelato e strappare un linone prima di tornare a casa, adesso è tutto un'aspettativa snervante.

Attento a come parli, attento a quanto chiami, attento a quanto scrivi, attento a quanto ridi.

E tutto il suo contrario: attento a quanto non, e segue tutto il resto.

Il peggio, sì, ammettiamolo (plurale personalis, che non esiste, è solo l'ennesima manifestazione di una fraudolenta ed ormai incontrollabile schizofrenia) è il sesso.

Prendi che conosci una persona.

Prendi che ti prende, sei fortunato. Il sesso viene naturale, in ogni sua forma.

Prendine atto e fatti una bella risata, perchè sei sul treno giusto.

Prendi il contrario. Prendine atto, prendi le chiavi e scappa. Ciao, sei fortunato comunque perchè alla fine lo sai. Quando con quelle chiavi sei in casa, un bel sospiro di sollievo, evvai, è tutto finito.

Prendi invece il peggiore dei casi. Prendi l'incapacità di capire davvero quello che vuoi.

Prendi per esempio che ti piace avere qualcuno con cui parlare, ma ti piace il tuo tempo con te stesso. Ti piace tanto che non sai più rinunciarci. Ti piace che a dettare i tuoi ritmi e le tue regole sia solo la tua stessa persona.

Prendi tutti i pensieri che hai in testa, le tue priorità, sceme o stupide che siano, e una volta prese, chiunque arrivi, non riesce a fartele lasciare.

Sei solo una persona spaventata?

Solo abituata alla tua versione uccel di bosco, uomo delle caverne, persone irrimediabilmente calcificata nelle sue deliziosamente individuali abitudini?

Ammettiamolo, hai un problema.

Ammettiamo che non sia facile rispondere a certe domande, la peggiore delle quali è:

"ma come fai a non sentire il bisogno di una persona?"

Ci vorrebbe un cartello gigante per spiegare che per tutti quelli che soffrono della destinite acuta, cioè coloro che credono nel destino fatto solo esclusivamente di eventi che mai possono accadere perchè troppo romantici, semplici e belli (in un certo senso), magari figli di pensieri maturati col cinema, la letteratura e che appunto, come tale, è solo un costrutto alterato della realtà, hanno seriamente l'impossibilità di accadere; quindi la destinite acuta, dicevamo, e quelli che ne soffrono non vivono della voglia di essere soli, semplicemente la mettono giù troppo complicata. Anche a 100 anni.

Più passa il tempo e più ne perdono pensando che la versione reale della vita sia quel costrutto e non trovando un corrispondente, pensano che non è mai la cosa giusta, mai la persona giusta, mai il momento giusto.

Quando in verità, in verità vi dico (cit. uno molto apprezzato storicamente), la normalità e la semplicità misto noia muove il mondo, e che quando capita, quello che capita è proprio normale.

Siamo forse noi, una volta vissuto, che lo romanziamo?

Magari sì? No?

Due persone si incontrano ed è normale che lo sia giusto.

La chimica umana smuove cose tipo ormoni ormonosi. Cioè è chimica, punto.

La chimica mica è romantica. Altrimenti la facoltà di Chimica sarebbe solo un'esame di Lettere.

Odori, sapori, cose, particelle, legami e il gioco è fatto.

Siamo noi che abbiamo riempito nella storia, la storia con mille parole soffocose.

Possiamo sapere dove stanno 'ste fialette di relazione chimica di lunga durata, interesse sano, volto a scombinare qualche piano o semplice abitudine?

Il sesso è chimica. Sono liquidi, fluidi. Questo è.

Che succede se tu, quando frequenti una persona, sei esposto a continue manifestazioni di interesse emotivo e sessuale, e tu, lo senti proprio che per quanto noti cose davvero interessanti, non succede niente, niente altro.

Che succede se le tue abitudini ti trasformano in un muro di gomma?

Che succede se ci rimani incastrato perchè mezzo ti piace?

Che succede se senti il potere di non poterti mai innamorare?

Serio: l'hai chiamato potere?

Non ami, non soffri. Mai. 

Non ami, non godi. Però. 

È davvero così difficile? 

Parliamoci chiaro, noi due. Io che scrivo e tu che leggi.

Diciamoci le cose come stanno. Come stanno?

Io arrederò casa mia come mi pare. Sarà tutta mia. Proprio mia.

Come niente altro ti parlerà di me quando entri. 

Io sono molto cattivo con me stesso. Perchè mentre scrivo sta cosa penso, che, infatti, al momento, dopo un anno e qualcosa, sta casa a me sembra vuota. 

Sì, è vero, c'è della pigrizia e un sacco di cose pagare nella lista della spesa. Concedimelo, tu, prima di farmi nero. Però il pensiero, spesso, ci va, dove il dente duole.

Vuoi mettere di fare anche le cose insieme? Dargli vita per sbaglio.

Però questo è romanticismo. Aiuta? Boh. È come una cosa che inglese si dice "purpose" che sarebbe un pochetto come dire l'anima o il significato, o il motivo che muove le scelte.

Perchè fai il clown? Mi piacciono i nasi rossi. Ok ci sta.

Quindi vai a ritroso. Il naso rosso è il motivo per cui vado ad una scuola circense e chiedo un modulo per: clown, corso base e avanzato.

Quindi facciamo il gioco del parallelo improbabile: mi piacerebbe non arredare casa da solo, almeno la parte che rimane.

Perchè però ogni volta che inizia il corso di "arredare insieme" al massimo scelgo mono porzioni? 

Potrei andare avanti così in eterno. Tanto la risposta non la so.

Quindi prendo l'antibiotico e continuerò a pensare a quanto sono belle le magliette che ho ordinato su Zalando che arrivano domani. Che domani sarà una giornata di lavoro infernale; che oggi la donna delle pulizie ha cambiato le lenzuola e che quando ci entrerò dentro sentirò quella sensazione strafica che mi piace un sacco. 

Poi mi metterò a stella obliqua. perchè il letto, è tutto mio.


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