domenica 7 gennaio 2018

Occhi di Gatto. (Non è un post sul cartone animato)



Il solo pregio della vita da gatto è quello di capire, forse meglio di altri, cosa è importante e cosa non lo è.

Ora: che cazzo è la vita da gatto?
Definiamo il gatto come un animale dalle 7 vite per la sua semplice, quanto incredibile, abilità di sapersi girare su se stesso quando cade. Questo talento gli permette di atterrare sempre sulla parte giusta, quella delle zampe.
Il gatto, anche se di casa, resta sempre un felino. Agile e combattivo. Molleggiato e con delle zampe in grado di sostenere un peso di molto superiore al proprio.
La normale attitudine al rovesciamento e le zampe rinforzate lo salvano, ogni volta, quando e se casca.

Quindi del gatto prendiamo il fatto che di lui di dica che abbia sette vite, o comunque non una soltanto.
Leghiamo questa cosa con il fatto che, in linea di principio, ogni volta che si comincia qualcosa di nuovo sembra quasi di iniziare una vita diversa, nuova.
Soprattutto se si cambia addirittura Paese.
Sommiamo queste due cose, nomea e principio generale umano e avremmo così più chiara la definizione: vita da gatto.

Detto questo, arriviamo al punto, addentiamo la preda.
Capire meglio cosa sia importante e cosa no.
L'umanità si divide in quelli che devono necessariamente perdere qualcosa per capirne l'importanza e quelli che, beati loro, invece riescono ad essere più accurati nella previsione.

Tornare alla (non) casa base, dopo le feste di Natale è un tantino come prendere una palla di neve in faccia in questo senso.
Per diversi motivi.
Di base le vacanze (e quelle di Natale su tutte) hanno il dono di "magicare" ogni cosa.
Anche il più banale dei pomeriggi prende un senso diverso.
È migliore, anche se non cambia niente nella forma e nella sostanza rispetto a come si farebbe la stessa identica cosa il solito mercoledì di qualunque altro mese.

Sarà forse che il tempo si ferma, o almeno rallenta.
Il lavoro e la routine risente della stanchezza di tutti.
Siamo tutti più aperti a rimandare ogni cosa.
Rimandare è spesso una forte espressione di lassismo o pigrizia.
Ma quando è giustificato incorpora senza dubbio il sincero significato di Pace e Serenità.
Esce diretto dalla pancia, leggero come scirocco, e non è mai accompagnato da quel senso di colpa, o peggio, dalla certezza di un doppio carico causato da questa scelta.
Nessuno ci guarda stupito. Abbiamo solo reazioni di sentito (come si dice?)(quando dici una cosa e tutti sono incredibilmente d'accordo?)(ve bè quello).

Vince il tempo per noi stessi.
Per noi stessi insieme agli altri.
Vince la semplicità del non fare niente, ma farlo insieme.
Vince il parlare, del nulla, o del raccontarsi se non ci si è visti per qualche giorno o mese.
Le vacanze sono una specie di raccordo.
Sono come una nonna che rappezza un buco sul ginocchio dei pantaloni.
I lembi sono le persone che si stavano quasi per perdere.
Le vacanze arrivano sempre in tempo per ricucire e ricordarci dell'invincibilità di alcuni sentimenti.
È bello sentirsi dire "non serve che ci scriviamo tutti i giorni, ci manchiamo e abbiamo le nostre cose quotidiane, quindi quando capita è tutto come prima".
Ecco l'amicizia nel tempo si riduce (che brutta parola), diciamo si eleva (meglio no?) ad un sentimento che non vive necessariamente dell'asfissia del doversi per forza vedere.
Vive di quel momento di comprensione che si accende con un attimo.

Quindi ritrovare questa comprensione ci fa capire, da gatti, che le scelte passate, cioè il fatto che tu abbia deciso di fare di alcune persone parte della tua famiglia, aveva, ha e avrà un senso.
Insomma che, piuffff, non ti sei sbagliato.
Bello vè?!

Poi il gatto più profondo, quello che pensa sempre, usa comunque le sue vite per capire dove va la propria (vita) e dove sta andando quella degli altri.
Essere lontani dalle persone a cui si vuole bene è come vivere la loro vita in un film fatto di stacchi.
Non che sia bellissimo, sia chiaro.
Di sicuro ha un impatto forte forte.
Per "film a stacchi" si intende un film in cui vedi una scena, poi tutto nero, e quando ritornano le immagini, quello che vedi è il frutto del tempo che è andato avanti (magari) sei mesi.
Il più classico dei "sei mesi/un anno dopo".
Nei film lo fanno per farti vedere che in fondo, poi è andato tutto bene.
Così esci dalla sala col sorriso.
Diciamo che la vita è un regista diverso, crudo.
Gli stacchi ci sono, ma te li becchi per come sono.

E la vita da gatto offre prospettive e stacchi che a volte sono dei pizzichi a pelle sulla pancia.
Ognuno vive la quotidianità del proprio tempo.
Non ci vediamo mai invecchiare allo specchio.
Solo riguardando le foto di noi stessi, diciamo, tre anni prima, capiamo che il visino era un tantino meno tirato. Forse meno pensieri, capelli diversi, sguardo pulito. 
Meno esperienza.
Guardare gli altri e coglierne il tempo è decisamente più facile.
Soprattutto quando le persone che hai intorno amano moltiplicarsi.

Amico che era uno.
Che sono diventati due, poi.
"Ma quanto c'ha adesso?"
"Quasi due anni amore di mamma sua".

E tu sei lì che ti ricordi solo fin quando le dava le pappette.
E pensi "oddio quanto è cresciuto" "oddio quanto vola sto tempo".
Ma il pensiero è sempre indiretto.
Come se il tempo passasse solo per coloro che circondano te.
Tu, il Truman invincibile in un mondo in cui l'immortalità è un regalo ti sei meritato senza fare niente.

Ed ecco che scopri che gruppi pari di amici restano pari perchè si passa da quattro persone a sei, cioè quattro adulti e due marmocchi bavosissimi.
Che poi marmocchi un corno.
Manco fanno in tempo a dire papà che già scrollano sull'i-Pad.

Devo fare anche la digressione su come questa ingegnerie diaboliche manco si contemplavano 20 anni fa?
Serve?
Salviamoci sta paranoia.
Facciamoci due risate sul fatto che, così, almeno questi minuscoli esseri umani cresceranno con un forte lato digitale sviluppato e non con le vocette storpiate di tutte le persone che gli stanno intorno.

Amerò il giorno in cui questa forma di tortura sarà considerata illegale.
Non concepisco perchè un neonato debba essere bombardato, senza essere protetto legalmente, da tutti i parenti o, peggio, amici, che fanno mille versi senza alcun senso.
Il vocabolario della demenza, tutto insieme.
La prima forma di lavaggio del cervello.
Alla sfrenata ricerca di una reazione.
Mi chiedo cosa si aspetta un maschio o una femmina adulta, di ricevere da un neonato quando lo tormenta con "bu bu bu be be be ciccì ciccì cu cu".
Personalmente quando sono presente a questa scena faccio sempre il tifo per il rigurgito secco in faccia.
Un modo in cui l'istinto si fa vivo, vendicando l'infante.

Comunque ecco.
Tutto, a stacco oppure no, prosegue e va avanti.
Da due a tre, da tre a boh.
La vita da gatti notoriamente chiama osservazione.
Raramente si osservano gatti in coppia che girano.
Il gatto maschio arriva, feconda, abbandona.
(Pensiero del tutto presunto)

(Ma di base non si ricordano, nemmeno nei cartoni animati, esempi di storie d'amore tra gatti).

Il gatto furtivo si aggira silente.
Scaltro osserva e cerca qualcosa che prende per poi sparire nel buio.
Lascia tracce? Solo se vuole.
È silenzioso, furbo.
È decisamente solitario.
Ecco perchè osserva.
Ruba dagli altri, senza mai toccare.
Un furto quasi lecito.
Figlio dell'inesperienza.
Il gatto osserva per imparare quello che non può provare sulla propria pelle.
Si chiede se e quando tutto quello che vede sarà parte della propria quotidianità.
Peggio ancora, il gatto si chiede se quella sia davvero una propria quotidianità fattibile.

I gatti osservatori fanno della pazienza e della fiducia la loro arma forte.
Criticano i cani (per questo ci litigano) perchè a volte loro cedono per paura o per abitudine.
Il cane è più incline agli affetti, all' essere sociale.
Il terrore della solitudine fa scherzi davvero importanti.
Confonde.
Inebria, facendo mollare la presa.
Facendo dimenticare che per smettere di fare i guardoni (forse ci sta tutto come termine) non bisogna plasmarsi su quello che gli altri fanno, ma semplicemente continuare a credere che esiste un'idea ben precisa di "gatti di coppia".
Perseguire quell'idea significa riconoscere determinate conseguenze all'interno e all'esterno del proprio corpo peloso.
Il gatto frettoloso, come noto, ha fatto una bruttissima fine.

Quindi il gatto se la prende anche comoda a volte.
Ma non demorde.

Il gatto vuole bene, a modo suo, e continua ad osservare, senza giudicare.
Il gatto continua ad imparare.
Continua a rifiutare qualunque cosa se questa non rispetta il suo gusto.
Se non è pesce si può pensarlo solo come uno dei sostituibili pasti quotidiani, non come quel pasto del quale si è incapaci di farne a meno.

Di cornicione in cornicione.
Di finestra in finestra, il gatto osservatore sviluppa poche certezze.
Una di quelle che è che il tempismo sia una delle sole cose davvero importanti.
Forse la più importante.
Il tempismo ha voluto che lui conoscesse quelli che sono diventati poi amici.
Il tempismo era alla base di alcune cose che (magari) ha sbagliato.
Il tempismo, il re della comicità, il signore dei drammi.
Il padrone della giostra, che dispensa biglietti.

Il tempismo, con il quale il gatto capisce quando deve girarsi se e quando cade.
Per poi risalire e riprovare.
Fin quando ha vita, meglio vite.

1 commento:

Albert Grace ha detto...

Questa è la mia testimonianza del buon lavoro del dottor Fasoya che mi aiuta, sono Helen Alex della Carolina del Nord USA e mi dispiace di averlo messo in rete, ma dovrò farlo, grazie a questo incantatore di prim'ordine che ha riportato mio marito che mi ha lasciato fuori per 3 anni, alla fine ho incontrato quest'uomo su un sito di blog che pubblicava uno dei suoi clienti come aiuto, mio ​​marito ha dato tutti i segni che stava avendo una relazione, ma ho scelto di vivere in una negazione e ignorarli. Mi ha trattato male e ha smesso di mostrarmi l'amore e l'affetto che mi hanno fatto innamorare di lui in primo luogo

gli ho spiegato tutto e mi ha parlato di un incantatore di cui aveva sentito parlare e mi ha dato un indirizzo e-mail per scrivere all'incantatore per dirgli i miei problemi In soli 2 giorni, mio ​​marito è tornato da me, io voglio dire grazie a questo incantatore di incantesimi sincero e sincero, signore, tutto quello che mi avete detto è successo e grazie signore, per favore, voglio dire a tutti coloro che stanno cercando una soluzione al loro problema, vi consiglio di consultare gentilmente questo l'incantatore, è reale, è potente e qualunque cosa lo dice l'incantatore è ciò che accadrà, perché tutto ciò che l'incantatore mi ha detto è successo. Puoi gentilmente contattarlo su: il suo indirizzo email è (Fayosasolusionhome@gmail.com) o direttamente su whatsapp +2348151918774