lunedì 23 ottobre 2017

Nice to meet you.




Tra le cose meravigliose che uno spera di non dimenticare mai guardando la tv, di solito, c'è la scena di un film, un video musicale, non di certo la scena di un cartone animato.
Ecco, da qualche anno, invece, i cartoni animati sono cambiati.
I cartoni animati, dopo I Simpsons, sono diventati qualcosa di tremendamente diverso.
Una mina piena di comportamenti pronta ad esplodere per mostraceli, nella loro spiazzante verità.

Big Mouth, una serie tv in cui degli adolescenti scoprono il loro corpo pieno di bellissime imperfezioni, curiosità e soprattutto voglie, è un capolavoro di analisi del pensiero acnoso e degli organi che iniziano a schiudersi. Come, nella foto, una giovanissima vagina.

Osservando questa sequenza in cui lei, una teenager, decide di conoscere la propria vagina, il mondo maschile dovrebbe davvero imparare tanto tanto.
Tanto da farne tesoro, da utilizzare quando serve.
E quando serve non vuol dire solo quando ci mettiamo in tiro per aprire la porta per arrivare al tesoro.

Il rapporto di una donna con la propria vagina è un mondo difficile da capire.
Simile per certe cose a come l'uomo gestisce quello con la mazza centrale, ma in un certo senso, diametralmente opposto.

Il nostro LUI si manifesta e si presenta con il minimo impulso di speranza o fantasia, non ha il minimo senso della vergogna. Quando parte, parte, e a te resta solo la possibilità di scegliere tra il rosso peperone del tuo viso, se la situazione chiaramente non richiedeva un poggia asciugamani, o la strada della medesima sfacciataggine, è lui, sì, è mio. E sei stata tu.
Noi, per via di lui, tendiamo a puntare, infilzare, bucare; siamo aggressivi, irrompiamo, cerchiamo la profondità. Trafiggiamo, in qualche modo. E se per piacere, o disgrazia, la nostra spada va dritta verso un cuore mai profanato, allora lo squarcio provocato, oltre ad essere indimenticabile lascia sulle lenzuola una macchia vicina ai rossi appiccicosi di Anish Kapoor (per chi non lo sapesse, questo artista fa opere di arte contemporanea con materiali collosissimi e densi, tra calce e das, con un rosso una punta più scuro del sangue vivo che esce dopo uno sparo su un corpo, violento).

Lei, sua maestà dei desideri, la vagina, accoglie, deve aprirsi, fare spazio e non basta solo questo, ha bisogno di umidità. Deve rendersi scivolosa, come nei parchi acquatici gli scivoli, oppure si finisce come i bambini obesi sui tubi celesti. Incastrati e soli.
Noi con prepotenza, vedendo ostacoli, perdiamo la pazienza e la nostra preistorica soluzione è la maggiore spinta o peggio, giocare la carta della saliva.
Il peggior modo di barare, non cogliendo la sfida che la situazione ci pone davanti.

A te, maschione che ti sei leccato le dita per poi farti strada tra le gioie di una donna, tutto il mio più grande disprezzo. Ti auguro una vita di set porno. Niente di più, baro del gioco delle tre carte agli angoli delle strade.

Umido chiama umido. Questo ha calcolato la tua sveglia mente di abile amatore, senza capire invece che quello era il momento di avere maggiore coscienza e conoscienza del fatto che una donna e la sua signorina, sono una cosa sola.
La vagina è attaccata a tutte loro. E loro, non sono come noi.
Certo, vivono di impulsi, sia mai dire il contrario.
Ma la vagina, come la mente di una donna, ha bisogno di soluzioni che la sorprendano, non del 6 politico. E se ci sta un cazzo di momento in cui dobbiamo dare di più, è quello.

Così come noi vogliamo bene al nostro fratellone, anche le signorine amano la loro amica del cuore. Il modo in cui trattiamo la loro vagina è esattamente come parlare in un locale con le loro proprietarie.
Sarà forse un caso che, seppur grandi o piccole, qualcuno le abbia chiamate labbra?
Direi di no.

Le donna ci parlano attraverso la vagina.
Quando una donna si apre a noi, è perchè inizia un dialogo.
Invece di parlare usando le parole che conosciamo, ecco, parliamo con il corpo.
Ci raccontiamo la nostra storia.
Ci scambiamo una promessa.
Insomma, che sia perchè amiamo quella persona o perchè è un discorso di desiderio semplice e animale, in qualche modo si parla.
Non è così?
Alla fine mica parliamo in modo onesto sempre con tutti.
Diciamo che sesso chiama quattro chiacchiere in allegria.
Amore chiama un dialogo più sincero.
Tutto lì.

Non dimentichiamoci poi la grande fortuna di una donna, e della sua vagina.
Entrambe possono fingere.
Entrambe sanno donarsi solo in parte e nascondere la loro più profonda verità.
Quel momento in cui tutto trema.
Perchè la verità di una donna scuote. 
Ci scuote.
Noi non abbiamo questo dono.
Noi siamo semplici al limite della stupidità.
Maschio che leggi, sii onesto: quante volte anche se non ti piaceva quello che stava succedendo hai raggiunto comunque quel momento. Quando arranchi tipo con la bicicletta in salita, quando senti gli occhi che fanno il giro per sparire dietro, quando per quei quattro cinque secondi, solo pace è quello che provi.
Pace e piacere.
Piacere e pace.
Pace e onnipotenza.
Pace, onnipotenza e "ancora".

In fondo per quanto sia il più antico dei nostri istinti, è per quello che si porta dietro questa sensazione che mai cambierà.
Per un secondo abbiamo il dono di essere Dio.
Di dare la vita.
Sì, dal nulla.
Tu, che eri uscito solo per vedere un film e tornare a casa, in un secondo fecondi.
Crei.
Mandi avanti il mondo.
Dai un sano contributo a tutto questo.

Oddio, divagazione inutile al tema.

Insomma ecco.
Ci litighiamo il mondo, in questa guerra dei sessi.
Le signorine dicono che non le capiamo.
che non sappiamo interpretare gli umori e, signori, la vagina è la regina degli umori.
Per proprietà transitiva, gente, non la capiamo sta vagina.
Noi, accusiamo le signorine di essere complicate.
Che per darcela ci mettono una vita.
Ci incazziamo quando con apertura e gentilezza ci invitano al dialogo spiegandoci che raggiungere l'orgasmo, per loro, è qualcosa di diverso.
Non sempre sicuro, come traguardo.
Frase che per noi suona come una minaccia tremenda.
Che sifda, deprime e disillude le nostre più intime sicurezze.
Noi che, e dammela e basta.
Noi che, quando hai il ciclo non ti si regge. Nemmeno stessimo parlando di qualcosa che non fa parte del loro corpo, del loro essere.
Loro che, tanto basta che trovi una che ti fa un pompino e sei contento, no?
(Dove il no, seguito da punto interrogativo, è la peggiore delle domande a cui dover rispondere).
Noi, che quando capiamo che anche le donne hanno le loro fantasie diventiamo poppanti insicuri di tutto.
Loro che quando vedono che noi non spingiamo il ventre sulla coscia, come i cani, sotto le coperte per due giorni di seguito aprono ufficialmente la chat con le amiche con la frase "ragazze io e lui siamo in crisi", poi ovviamente quando succede il contrario, tipo che uno spinge il ventre tre volte al giorno "mi vuoi solo per il mio corpo".

Insomma, cose che alla fine non si risolveranno mai.
L'uomo finisce per conoscere solo il proprio affare.
La donna continuerà ad esplorare solo la propria intima metà.
Entrambi in pieno errore.
Perchè pene e vagina sono organi soli e incompleti.
Il solo organo solitario di un essere umano, maschio o femmina, è il cervello, comunque diviso in due emisferi combacianti.
Pene e Vagina da soli non esistono.
Non sono niente e peggio, non servono a niente.
Pene e Vagina sono un solo unico organo, funzionante solo quando perfettamente integrato, l'uno nell'altra.
Uno Jing e uno Jang.
Appunto, l'equilibrio, la pace.

E poco conta se ancora litighiamo per le briciole, perchè finalmente qualcuno più sveglio di noi ha iniziato ad educarci, usando i cartoni, un linguaggio per bambini.
Perchè forse per imparare una cosa come questa dobbiamo davvero tornare tutti indietro, a quando eravamo solo purezza e curiosità.



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