mercoledì 6 settembre 2017

Vacchi o svacchi?



Esistono delle veritá assolute nella vita.
Una di quelle é che l´invidia é davvero una brutta cosa.

Questo post non é volto ad esaltare o crocifiggere il signore nella foto, ma semplicemente a rendere chiari alcuni concetti che si legano al successo crescente di questo sbandatissimo uomo di 50 anni.

La controversa storia legata alla sua ricchezza é nota a tutti.
La sua risposta ufficiale é sempre stata quella di vivere godendo dei benefici dovuti al fatto di essere azionista e membro del consiglio di amministrazione di una multinazionale.

Possiamo dire tranquillamente che questa persona vive di rendita.
Sí, possiamo e no, non possiamo additargli alcuna colpa, perché questo stile di vita é lecito e legale.

Il signor Vacchi é il simbolo del tempo che corre.
Persone che navigano nell´oro e che per tale ragione riescono a fare ancora piú soldi di quelli che giá hanno.
I social network sono lo strumento del suo ulteriore guadagno.
Vacchi interpreta senza paura di essere giudicato, in maniera sprezzante e arrogante, il ruolo di se stesso, agiato, felice, muscoloso, impegnato in tutto quello che non puó essere considerato un reale impegno.
Ed é probabilmente questo che lo rende un personaggio.
La sua ricchezza o, genialitá, sta esattamente in questo.
Cerchiamo di essere chiari e non del tutto sciocchi, il signor Vacchi conosce benissimo quanto i social network possono arrivare a fruttare, e lui, semplicemente, semina per poi raccogliere. Raccogliere con la pala.
Ne avrebbe bisogno? Probabilmente no.
Ma nella testa delle persone particolarmente abbienti aleggia un solo unico pensiero che si esprime con due semplici parole: di piú.
Questo di piú gli viene garantito dal fatto di fare tutto quello che piú gli piace:
uno stile di vita in cui il ritmo della frenesia quotidiana é scandito dagli orari dei charter che prende per dei paradisi con spiagge di corallo e dall´inizio della marea.
Segue il sole come le rondini, il signor Vacchi, e di questo, in tutta onestá, nessuno deve rompergli i coglioni.

Quel languore intestinale che suscita in ognuno di noi, non é giustificato tanto dal fatto che lui non dia il minimo segno di interesse per quello che realmente accade nel mondo, continuando a crogiolarsi nel suo, ma dal fatto che, magari, noi, con tutta quella ricchezza faremmo semplicemente altro.
Questo non ci rende tanto diversi da lui.
Questo non trascurabile pensiero, confuso o mascherato da buonismo, ci porta a giudicarlo in ogni modo possibile e immaginabile.
Un bambino mai cresciuto.
Un ritardato.
Un ricco sfondato e basta (dove "e basta" é l´insulto piú profondo che si possa utilizzare).

La veritá invece sta tutta da un´altra parte.
Vacchi fa quello che vuole.
Vacchi fa tutto quello che gli passa per la testa.
Che é la ricchezza piú grande che si possa avere nella vita.
E piú lui fa quello che gli piace fare, piú la gente continuerá a "seguirlo", giudicarlo e parlare di lui. Come in questo post.
Il circuito o meccanismo é semplice: il disprezzo (diciamo invidia) genera interesse, 
l´interesse genera conversazione, la conversazione soldi. Soldi a palate.

In un mondo non invidioso, dove navigare le onde della superficialitá e nutrirsi di effimero non possono considerarsi motore di interesse, Vacchi sarebbe solo una persona che cambia spiaggia una volta ogni due settimane senza avere nessun seguace intorno, e forse, anzi probabilmente, lui continuerebbe a vivere soltanto godendo dei benefici dovuti al fatto di essere azionista e parte del consiglio d´amministrazione di una multimilionaria multinazionale.

Segue ora una lista di cose che farei con tutti quei soldi:

Pagare qualcuno per organizzare un incontro privato con Barack Obama.
Scrivere un libro di merda e farlo pubblicare da una nota casa editrice (sotto pagamento, tanto dopo la Parodi che scrive e pubblica libri di cucina...)
Mandare in pensione i miei genitori (nel senso che li ricopro di soldi al punto da agevolarne il pensionamento)
Vendere casa dei miei genitori
Comprare una casa nuova ai miei genitori, dove vogliono loro.
Comprare una casa a mia sorella.
Comprare un cane a mia sorella.
Prenotare immediatamente un viaggio andata e ritorno nello spazio (due notti tre giorni)
Smettere di lavorare e tornare all´universitá per dedicarmi a tempo piena alla seconda e terza laurea: sociologia e psicologia.
Iniziare un corso di chitarra con insegnante Alex Britti.
Comprare immediatamente un quadro di un artista americano che vive in Spagna. Non ricordo il nome ma ricordo il quadro, era una sirena. 
Pagare una casa di produzione per farmi seguire tutta la produzione di un film. Tutta. Sperando che sia un colossal.
Comprare l´A.S Roma (ma non penso il budget sia abbastanza).
Decidere da un momento all´altro di partire per andare ovunque nel mondo e poi tornare, esempio: tra tre giorni a Varanasi inizia la color fest, ciao ci vediamo la prossima settimana.
Andare a vedere tutti i festival del cinema nel mondo.
Partecipare a tutti gli eventi sportivi piú importanti, esempio: finale champions league, finale US Open, finale di Wimbledon (che essendo solo su invito sarebbe una chicca disarmante), finale Roland Garros.
Vedere un gran premio insieme ai meccanici in tuta (anche se odio la F1).
Comprare un pizzico di coraggio da una zingara slovacca, in Slovacchia, e fare una cosa che qui non posso davvero scrivere.
Comprare un chiosco a Luca (il mio team partner) senza dirglielo, e vedere se quando dice "aprimo n´chiosco n´Brasile" e glielo metto sotto al naso, poi ci va veramente a sto chiosco.
Regalare le tette finte ad una mia amica che le chiede da tanto. Non a me ovviamente. Non si fanno nomi, non é elegante.

Ecco credo ce ne siano molte altre e onestamente é bello anche solo pensarle tutte queste possibilitá, anche se a farmi sognare cosí é stato uno che non penso di stimare tantissimo, peró se da qualcosa a cui non vogliamo bene esce qualcosa di bello o positivo, forse alla fine vuol dire che lui, come le mosche, serve comunque a qualcosa o qualcuno.



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