mercoledì 8 marzo 2017

A




Il frammento che vedete qui sopra potrebbe sembrare ( o almeno é) lo scatto rubato dallo schermo mentre il proprietario di questo blog guardava (con attentissima attenzione) l´ultimo film in cui quello che era il principe di Bel Air, ci da (insieme ad un cast d´eccellenza e straordinaria bravura) 
l´ennesima prova della sua incredibile abilitá nella recitazione.

Ma questo post non parlerá di questo.

Questo post non parlerá nemmeno di Keira Nightley e di come il ruolo che interpreta in questo film (amore) decisamente le calzi davvero bene.
Non perché basta guardarla per diventare scemi e ubriachi d´amore (ma questo é gusto personale), quanto perché, cosí come l´amore sa fare, lei é decisamente in grado di cambiare la fisionomia del suo volto in un frammento di secondo.
Le emozioni passano, meglio trasudano, dal suo cuore uscendo senza alcun filtro fuori i pori della sua pelle, riempiendo l´aria di tutto quello che ogni essere umano davanti ad un film ha bisogno: il sogno.

Dilungandoci, scusandomi.

Questo post parte con un flashback.
Anni fa, sempre lo stesso stronzo che continua a scrivere su questo affare, raccontava di amore.
Quella persona presente a sbalzi. Quell´infame lurido che ci mette le ali per portarci in alto e farci sentire il caldo sulla pelle e poi, quando vuole, se ne va.
Lasciandoci cadere, peggio, lasciandoci soli.
Lui, il signor amore, si prende il meglio, il bello.
A lui non spetta il groviglio del fegato, le capriole dello stomaco.
L´acido verde dei pensieri velenosi.
Che annebbiano, che pressano, che soffocano.
Che stancano.
Questo riportava questo blog.

La vita o qualcuno che scrive riguardo ad essa, anni dopo, ha dato una bella sberla in faccia a tutto ció che, con armonia (forse poca) e rispetto era stato qui scritto.

Amore, nel film, vestito da Keira, riprende Will Smith, o comunque il personaggio decisamente sotto botta che interpreta, perché ha smesso di avere fiducia in lui/lei.
Il passaggio é forte e chiaro, come il dialogo:

Amore: You have to trust in me.
Will: Trust?!
Amore: Yes.
Will: I did trust you. And you betrayed me. You broke my hearth.

Quando nessuno poteva convincere una persona come quella, perché oggettivamente la sua storia era andata cosí, amore, s´incazza.
Tantissimo.
Ed é bellissimo, che dico, é bellerrimo.

Amore sostiene di essere in tutto.
Nel bene, nella gioia, nell´allegria di tutti i giorni, ma 
é anche dove noi non la vediamo
nella sofferenza, nelle domande senza alcuna risposta, nel dolore che lui (e ogni tanto tutti noi) proviamo per millemila motivi.

E´ inevitabile chiedersi se sia vero.
Lo é? 
Amore c´é quando tutto va storto?
Amore c´é quando non lo vediamo?
Se sí, dove cazzo sta?
Come toccarlo per respirare di nuovo.
Per trovare quello slancio, quel briciolo di sorriso.
Bisogna immergersi nel silenzio e respirare profondamente.
Ammettiamolo é un esercizio difficile, ambizioso e da folli.
Cercare il frammento, il granello di sabbia.
Studiare il percorso, il nostro viaggio, osservarlo come non fossimo noi stessi.
Come essere nello spazio, galleggiando, e allungare l´occhio su di noi.
Volendoci bene, tanto di piú.
E trovare quel bene, quella pace, quell´armonia.
Appunto amore.
Amare.
Se stessi, come fossimo la persona che era amore per noi fino a qualche minuto fa.
La scorta che avevate dentro via, ancora piena di amore, non andrá perduta.
Giammai.
E´vero, sembra che acquisisca un senso diverso. Sembra tipo un soffione.
Un fiore che una folata di vento spoglia.
Cosí noi, nudi.
Come quando si nasce.
Perché perdere amore é come morire, per poi dover rinascere.
Ma da soli, con la sola forza delle nostre braccia.
I genitori possono insegnarci tutto.
Anche come si muore, quando andranno.
Ma non posso insegnarci come si nasce.
Perché solo quando saremo noi a dare una vita allora l´esperienza sará maestra
e noi capaci di saperlo.

Ecco che quindi, farlo da soli, rinascere
é forse un gesto che come ogni nascita chiama 
amore
non c´é una nuova vita senza amore.
Quindi lei/lui é lí. 
Anche nell´errore, quell´istante é amore.

Quindi ecco, forse amore c´é sempre.
Sempre sempre.
Lui, lei, ci accompagna.
Diciamo che quando fa piú male, lui/lei resta solo in silenzio
perché vuole che io-tu-noi ascoltassimo di piú noi stessi.

Quindi ecco, provate a crederci.
Quindi ecco, per una volta passo in prima persona e vi dico che sento lo stomaco vuoto.
E che quando é cosí vuol dire che non c´é molto altro da aggiungere.

Ma se volete posso dirvi che ho fame.

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