mercoledì 7 maggio 2014

Muoro.




Quando sorridi, io muoro.

Muoro perchè forse sono stato io a fartelo fare.

Muoro perchè mi accorgo che è come se strozzassi l'aria per riprendere fiato.
Ed è come bere acqua, o saltare, o non avere parole.

E' come nuvola.
Leggero.
Quando ridi muoro perchè è leggero.
Sì, è così.


Muoro perchè guardo i tuoi denti bianchi.
Li guardo sempre in punto. Anzi guardo sempre quel dente.
Quello a metà che sparisce dentro la bocca.
E mi chiedo che mondo c'è lì dentro che non posso vedere.
Me lo racconti che mondo c'è?
Sono tutt'orecchie.


Muoro perchè strizzi un pochino gli occhi.
Ed esce un po' di mare da quel blu infinito.
E faccio un tuffo.
Proprio lì dentro.


Muoro perchè tutte le volte provi a tornare seria.
E fingi un colpo di tosse minuscolo.
Ed è quello che ti farà ridere ancora.
Quella piccola costrizione seriosa.
Tu grande "basta ridere", tu piccola " ma che vuoi?"

Muoro perchè quando ti prende bene, il petto balla.
Meglio traballa.
Una tribù che danza, la danza del riso.
Esisterà?

Muoro perchè è un proiettile.
Una freccia appuntita imbevuta di veleno.
Perchè se non muoro sul colpo vuole essere sicura di fare il suo lavoro.
Entra come gas.
Infame. 
Un uomo invisibile che ti strozza.
Infarto secco.

Muoro quando lo vedo.
Muoro quando lo sento.

Pensa quando non c'è.







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