mercoledì 5 marzo 2014

Gong.



Puoi aver visto tante persone fare a cazzotti.
Pugili sul ring, due imbecilli ubriachi fuori da un locale, due sconosciuti che lasciano spazio alla loro parte più becera, cercando un sodalizio.

A volte però a fare a pugni potrebbero essere cose diverse, e ti sorprendi.

Si guardano, si osservano, occhi stretti, respiro corto.
A pugni stretti.


Una vasca con quel ritardo.

Non vedono l'ora di darsele, per farsi male.
Tanto male.


L'acqua della doccia con un telefono.

Per affondare.
Per uccidere.


Un messaggio con un teatro.

Si guardano per affrontarsi.
Per cancellarsi.
Per umiliarsi a vicenda.


Un parola con un lenzuolo colorato.
Non abbaiano, perchè chi lo fa alla fine non morde mai davvero.

Una foto con la gola secca, irritata.
Nel silenzio.

Un respiro con una parola detta di sfuggita, pensata male.
Un passo, il primo affondo.

Un treno con un aereo.
Guancia livida.

Un sushi con una web cam.
La risposta. Il labbro si spacca.

Un pic nic con la testa che si scuote.
Una schivata.

Un pranzo con un bacio.
Un gancio.

L'attesa con l'amore.
Il naso perde sangue.

Una sveglia alle sette con la sveglia alle sette del giorno dopo.
Un dritto.

Una torta con la capoeira.
lo zigomo si spacca in mille pezzi.

Un divano con gli amici.

Senza pensare.
Senza riflettere.


Una canzone con un urlo.

Ad occhi chiusi.
Senza nemmeno pararsi.


Una lacrima con una lacrima.

Dammele perchè voglio anche prenderle.
Che faccia male.


Lacrime con altre lacrime. Tante.

Una lettera con una promessa.

Dove non ti prenderò con le nocche posso farlo con i calci.
Se non arrivo con quelli ci penseranno le parole.

Una certezza con un dubbio.
Panno bianco sul ring.


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