mercoledì 5 febbraio 2014
Strategie
Non puoi dire che non sia vero, inconsciamente oppure no, sai di farlo anche tu, in qualche modo.
Uguale agli altri o diversa, che tu lo riconosca o che tu lo rinneghi ogni volta, anche a te stesso, una strategia "sentimentale" la metti sempre in atto.
Puoi seguire tutti i consigli degli esperti, oppure fare il pioniere e cercarne alcune nuove, profondamente giuste, incredibilmente sbagliate, fottutamente perverse, l'importante è arrivare in porta, a metà, fare centro, colpire, o comunque non tornare a casa solo o pescare dal mazzo il due di picche.
La leggenda vuole che quelli più bravi siano i maestri, quelli che d'estate, la sera tardi dispensano saggezza, come faceva Gesù con gli apostoli. Sono loro, il verbo. Quelli che non sbagliano un colpo, quelli che si muovono sempre al momento giusto, i piedi come note perfette su un'unica melodia, certa che si concluderà col sorriso o con l'acuto soddisfatto di una bella bionda, mora, rossa, castana, o chi lo sà. Loro che hanno sempre un appunto da darti, loro che osservandoti capiscono se ci saprai fare. Loro che giudicano.
Loro che quando piangono, e lo fanno, non escono di casa per 25 giorni.
Hanno la varicella, a 23 anni.
Hanno la tosse, infinita.
Hanno la febbre.
Hanno tutto, pur che tu non lo sappia.
Ma vanno amati per quello che sono. Persone che ispirano fiducia.
"Se ce la fanno loro, posso anche io. A modo mio".
Analizziamo il modo mio, perchè non so di quale specie tu faccia parte.
IL FINTO AMICONE
Approccio amicale senza alcun secondo fine.
Ascoltano ore di incredibili cazzate, cercando di spegnere il cervello.
Racconti sulle amiche, sui problemi della crescita, i problemi pre e post mestruali.
Peggio, i problemi con il suo forse non ex.
Tattica con la lei di turno: essere presente, essere disponibile, essere comprensivo ed improvvisare grandi consigli, ovviamente opposti rispetto a quello che si sta pensando.
Il finto amicone cerca consenso anche nelle amiche, aspetta il " perchè non vedi lui come è comprensivo?" Oppure "Accidenti che carino lui però...".
Quello che otterrà è invece la peggiore delle migliore amica che dirà alla lei di turno "guarda che quello ci sta sotto per te, quindi lascialo in pace e risolvi prima il resto". Sei fritto. Game over.
Tattica con gli amici: negare alcun genere di interesse. Negare qualunque scopo di ogni genere. Negare ogni minima implicazione sentimentale o fisico sessuale. I più bravi rasentano l'omosessualità, peggio, si dichiarano apertamente amici.
Magra consolazione, se la strategia con lei fallisce, forse ci si salva la faccia con la semplice affermazione "ma te l'avevo detto che eravamo solo amici".
IL MARTELLO
Non teme nessuna. Non controlla se la preda sia alla sua altezza oppure no.
Coraggioso e costante, dichiaratamente interessato.
il martello, letteralmente, non molla un attimo, non fa mai cadere la palla a terra.
Bombarda di messaggi, cerca senza timore a qualunque ora. Non è impensabile per una ragazza trovarsi una sua whatt's uppata alle sette di mattina "giorno" seguito da smile con sorriso.
Il martello ti segue nel locale, se ti ha puntato. Parla a sproposito, tiene vivo il discorso, riempie l'aria di parole spesso senza alcun senso, figuriamoci se ha alzato il gomito, dove l'effetto si amplifica senza alcun genere di filtro (verbale e emotivo).
Il ragazzo martello punta allo sfinimento.
Non puoi dare cenno di cedimento, non puoi lasciarti andare, perchè lui sa che colpirà in quel momento, e quello attende.
Lui, se ti incontra nel locale, è quello che ti parla instancabilmente vicino all'orecchio e sfortunatamente ha sempre qualcosa di dirti. Piuttosto ti racconta la sua vita. +
Il suo orgoglio è il punto forte, perchè se rifiutato, dopo 4 ore di chiacchiere insistenti, lui si volta e ricomincia con qualcun'altra.
Se lo trovi nella vita vera, la sua presenza sarà direttamente proporzionale alla vostra capacità di resistenza o gentile concessione di un giro sulla giostra adorata.
Insomma, in bocca al lupo.
IL MISTERIOSO
Lui lavora nell'ombra e, credetemi, non ha alcun genere di problema con nessuno, forse solo con il suo cervello. Ma questa è la sua tattica.
Introverso e silenzioso, lui è sfuggente, sguardo spesso basso, attira (secondo lui) con la paura.
Cerca la tua curiosità, fa leva sulle domande che tu potresti farti su di lui.
Punta il lato debole della crocerossina, ti cattura, come un ragno nelle domande alle quali finge di non voler rispondere.
Ad ogni domanda che riceve, sa che sto guadagnando spazio, punti, che sta salendo; dove, lo sa solo lui.
Veste scuro e trasandato, scapigliato, l'interesse è una parola distante da lui. Sfugge le mode, perchè lui ha altro a cui pensare, e vuole portarti esattamente in quel suo mondo.
Vuole intenerirti, per portarti nella sua ombra, la tana dove sente di giocare in casa.
Se ci caschi, non avrà altre domende, i dubbi esistenziali svaniranno. Smetterà di fumare, i suoi amici diventeranno tutti meno superficiali, la vita meno superficiale, e ti farà vedere il suo tatuatore preferito, prima di dirti che sta andando a pugilato, dove scarica la sua rabbia repressa, prima di scaricarti.
Non andrà a pugilato, ha una punta con altra gente nel posto più normale del mondo.
L'INTELLETTUALE PERVERSO
Fa leva su tutto quello che lui pensa che tu non sappia.
Il finto tuttologo, in realtà, legge due righe di focus, le impara a memoria e il resto lo deduce.
L'importante è che lo sappia raccontare in modo convincente, perchè deve sembrare che lui sappia portarti in un mondo in cui si possa sempre imparare qualcosa, un mondo pieno di emozioni nuove, quelle che non conosci.
Capisce tutto ma in realtà non sa un cazzo, ma studia parecchio.
Ti invita al cinema a vedere il film polacco, e non allunga le mani, fissa lo schermo; il tuo interesse per lui deve farti venire questa domanda: "ma voleva uscire con me o voleva solo vedere questo film?" Se ti fai questa domanda e non "ma quando finisce sta merda polacca?" vuol dire che sei inevitabilmente sulla brutta strada per te; sulla buonissima per lui.
Dopo il cinema anche la cena è un momento per imparare.
Andrai al ristorante, dove ti racconterà ogni angolo di quel posto, il design, cosa c'era prima di quel palazzo, chi lo ha costruito così, cosa ci sarà secondo lui fra venticinque anni, forse trenta.
La cosa che per lui conta è che tu creda che lui abbia sempre qualcosa da raccontare, che sia un tipo che non sta sempre in poltrona, anzi, se facessi un figlio con lui, sarebbe sicuramente intelligente. Se lo pensi, sei tremendamente sulla cattivissima strada, per te.
Quello che non sai è cosa si nasconde dietro quello che ti dice.
Fissa lo schermo del cinema e pensa a come ti sfilerà le mutandine.
Ti racconta del ristorante e cerca il modo di capire quanto sono grandi le tue tette, quanto sodo il tuo culo. Lui è il peggiore dei maiali.
Finirà nel convincerti a fare qualcosa di tremendamente fuori luogo (sessualmente parlando) in modo culturale "in Jamaica lo fanno così, sai?"
La conoscenza aiuta, lui, non te.
Insomma, strategie, dalle elementari a quando si è più grandi.
Riconosciute o rinnegate non importa, purchè non siano svelate.
Tanto nessuno le scrive nero su bianco così che tutte le leggano.
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