mercoledì 26 febbraio 2014
Lettera aperta al sign. Dio.
Misericordioso Sign. Dio,
le scrivo non tanto per chiederle un miracolo collettivo o personale.
Non le scrivo per lamentarmi di qualcosa che non va bene, o per chiederle una tempesta di rane su tutti o su una persona in particolare.
Non penso che lei abbia il tempo per tali sciocchezze, quindi eviterei, il suo tempo è sicuramente più prezioso del mio.
Quindi vado al sodo.
Le scrivo perchè avrei qualche domanda alla quale nessuno può darmi una risposta.
Per addolcire la pillola e suscitare in lei simpatia nei miei confronti vorrei prima però, ringraziarla di alcune cose in particolare.
Grazie per la poesia (che comunque non capisco).
Grazie per la musica (che capisco ancora meno).
Grazie per la pigrizia (per la mia soprattutto).
Grazie per averci dotato di un cervello.
Grazie per averlo messo in continuo e costante conflitto con il cuore.
Grazie per averci dato un cuore.
Oltre i suoi battiti intendo.
Grazie per il tatto.
Grazie per la pelle d'oca nella fattispecie.
Grazie per quel sentimento che noi chiamiamo nostalgia.
Grazie per quei quindici geni che ha fatto capitare sulla terra da quando l'ha costruita.
In modo perfetto direi (la terra intendo).
Ottimo lavoro in pochissimo tempo.
Forse voleva essere un'anticipazione per noi giovani (ragazzi imparate a fare bene e in fretta).
Grazie per l'arcobaleno.
E per chi un giorno riuscirà a toccarlo davvero.
Grazie per Jim Morrison.
Per Kurt Cobain.
Per Picasso e Gaugin.
Per Freddie Mercury.
Grazie per Leonardo (adesso è anche un aeroporto, ma non so quanto lui ne sarebbe felice).
Grazie per avermi mandato qui.
Insomma, la breve leccata di culo finisce qui.
Sorrida Dio.
Le domando questo perchè me lo chiedevo in mattinata, quando l'autobus si è fermato, e ho dovuto fare la strada a piedi.
Insomma mi sono detto, ma se scrivessi a Dio?
Allora le sto scrivendo.
Per dirle.
Ma se l'amore fa bene, perchè fa anche male?
Perchè ogni cosa che lei ha gentilmente contribuito a mandare su questa fottuta terra può fare bene e fare male.
Può fare tremendamente bene e incredibilmente male.
Cazzo signor Dio, la stessa cosa, identica a se stessa, è bene bene e male male.
Le chiedo signor Dio, lei ci manda questo incredibile sentimento.
Che muove il tempo.
Che blocca gli animi.
Che sconvolge.
Che cambia.
Che vizia.
Che ride.
Che insegna.
Che riempie.
Che preme.
Che spinge.
Che libera.
Che scioglie.
Che profuma.
Che sublima (non so di preciso che vuol dire ma tanto ci sta bene lo so).
Che avvolge.
Che lancia, slancia.
Che buca.
Che musica.
Che tutto.
Ma che niente, signor Dio.
Perchè logora.
Perchè marcisce.
Perchè cambia.
Perchè non avvisa.
Quando va via.
Quando se ne va (più che altro).
Perchè ferisce.
Perchè per sempre.
Perchè a soffiare su quelle ferite ci può stare una vita.
Perchè spegne.
Perchè chiude.
Perchè si dissolve.
Perchè non riesci a tenerlo quando si fa bolle meledette.
Perchè punge. Senza sosta.
Perchè bile.
Perchè brucia.
Un sacco, signor Dio.
Perchè sveglia.
Perchè non fa chiudere occhio. 07:33, signor Dio, parliamone!
Perchè affanna (ma si può dire affanna?) (sticazzi).
Perchè macchia.
Perchè non c'è sapone.
Non c'è varechina.
Nemmeno l'alcol. Quello rosa.
In fondo lei lo sa, vero?!
Che non va via, in fondo resta. Cazzo.
Perchè esclude.
Perchè maschera.
Perchè fa inventare mostri.
Perchè rende ombre.
Perchè asciuga.
Prosciuga.
Perchè strizza l'intestino.
Un panno secco, nello sgabuzzino, al buio.
Perchè disidrata.
Rende deserto.
Perchè ci arida.
Troppo, per troppo tempo.
Perchè per annaffiare quel deserto l'unica acqua scende dai nostri occhi.
E non sono lacrime, ma essenza di ricordi, rancori.
Spremuta di cuore.
Urlo liquido.
Qui nessuno lo sa.
E tutti ci caschiamo sempre.
Signor Dio tutte le volte.
Anche dopo aver ricucito testa cuore e pancia.
Per l'ennesima volta.
Troviamo quello scivolo.
E non sappiamo resistere.
Come un bambino che ha preso la scossa.
Ma punta le dita nel buco della presa.
Ancora e ancora.
Lei che ci ha costruito, mi chiedo, sa dove si trova quel bottone per spegnere questo meccanismo?
Lei che è il fondatore del libero arbitrio, perchè non ci dice dove sta questo maledetto bottone?
Saremo liberi di scegliere se mangiare o no, se dormire o no.
Se amare o no.
Lo faccia scegliere a noi.
Poi ognuno potrà decidere se essere un soldato di se stesso.
Combattere con quel bambino che chiede un giocattolo per tutta la vita.
Una lei, un lui.
O fare di se stesso l'unico giocattolo di cui prendersi cura.
La ringrazio signor Dio.
Spero trovi il tempo e la voglia per rispondere.
O forse avrebbe preferito che le scrivessi dandole del voi?
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