lunedì 10 febbraio 2014
Ho il lunedì.
Spesso una parola può avere un utilizzo diverso da ciò che convenzionalmente rappresenta.
Può succedere che questa parola possa essere utilizzata per spiegare uno stato d'animo, un'idea più ampia, e puff, miracolosamente, questa parola ci sembra nuova, e potrebbe anche sembrarci meno stronza, meno noiosa, meno angosciante.
Proviamo con una parola molto antipatica, non tanto con lo scopo di farla diventare simpatica, cosa impossibile in questo caso, ma con la volontà di renderla più ampia, perchè lei più che mai incorpora una serie di significati davvero molteplici.
La parola è: Lunedì.
Giorno odiato per antonomasia.
Fuggi da lui appena possibile.
Come se fosse portatore non sano di peste, lo scacciamo.
Insultato come vile traditore.
Mistrattato ogni qual volta sia possibile, lui è davvero il giorno che nessuno aspetta, mai.
L'antonomasia del lunedì è il venerdì.
Venerdì e lunedì. Eroe e anti eroe.
Analizziamo il lunedì.
Causa di angosce.
Noioso.
Macchinoso, difficile.
Giorno del malumore giustificato.
Sul calendario li cancelleresti tutti.
Il giorno in cui puoi essere scontroso.
Puoi essere annoiato.
Scazzato.
Al limite anche arrogante.
Puoi essere non entusiasta.
Malinconico.
Incazzato, volendo.
Puoi essere sbrigativo.
Senza energie.
Insomma è Lunedì, la gente ti deve capire, perchè lo sa.
Il lunedì è a tutti gli effetti uno stato mentale, peggio, una malattia.
Sì, diciamolo apertamente, cacchio: ho il Lunedì.
Immaginiamo un mondo in cui se si vede una persona scarica tu possa dire "sai ha il lunedì".
Oppure quando una persona è particolarmente giù di morale "lascia stare ha il Lunedì".
Possiamo usarlo per un milione di cose, anche come giustificazione:
"Lascia perdere ho il lunedì".
"Cacchio lo dici a me, ce l'ho da tre giorni".
Non hai voglia di lavorare? Hai il lunedì.
Vuoi restare a casa? Ok, mail: "Oggi non sarò in ufficio causa Lunedì".
Il tuo capo capisce, il quartiere lo capisce, il mondo pure.
Combatterlo non è facile. Non ci sono pillole.
Debellarlo? Impossibile.
Uno ogni settimana.
Sparisce temporaneamente grazie a quella cosa chiamata vacanza, di cui noi umani possiamo fare uso solo poche volte.
Si acutizza maggiormente dopo un fine settimana intenso, vissuto, sorriso a bocca spalancata.
I sintomi si presentano di solito dalle ore 18:00 della domenica.
Spossatezza, leggero formicolio nello stomaco, sbadigli e insofferenza sono il suo "salve, sto entrando in circolo".
Provare a scacciarlo facendo delle cose divertenti è peggio.
Come fare la doccia con la febbre. Perchè una volta finita la cosa divertente, lui si nutrirà di quella e tornerà più forte di prima.
La malattia lunedì, non ha ricercatori che stanno lavorando in laboratorio, cercando un vaccino, una sorta di sonnifero. Ti svegli Martedì.
Ma poi Martedì non sarebbe il nuovo Lunedì?
Niente. Non se ne esce vivi.
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