mercoledì 29 gennaio 2014
Soluzione a fondo pagina.
Trasformarsi nella vignetta di se stessi è la cosa più divertente del mondo.
Questo succede quando nella vita accadono cose che portano ad altre cose che ti fanno fare cose che scegli di fare per fare semplicemente qualcosa, di diverso. Basta che tu lo faccia.
Ne hai bisogno. La teoria dei bisogni non si contesta mai. Perchè non sbaglia.
E' la base dell'esistenza, commerciale ma anche non solo quella.
Insomma, dire sì, incondizionatamente. Aprirsi, sei la finestra della sala da pranzo.
La stanza è rimasta chiusa, sei stantio, da troppo, e c'è bisogno di aria. Quindi apri.
Aprirti è la legge unica, la via di scampo, e questo gesto non vuole domande e non cerca alcuna certezze. Apri e zitto, qualcosa c'è.
Come fare un salto senza sapere quello che c'è dietro.
A volte lo fai.
Poniamo che ti dica bene.
Bene. Ma non è divertente, è solo fortuna. Quindi, ecco, di quello non ne parliamo.
Cerchiamo il lato positivo del rovescio della medaglia.
Ti dice male. E ti fai vignetta.
Non capisci niente di cucina.
L'amico insistente ti porta al corso di "Preparare sushi a casa".
Fico!
Pensi, poi il capo chef inizia a spiegare, tutti stanno sul pezzo, conoscono quella cose semi contundenti che hanno davanti.
Sanno cosa voglia dire rotolare, mantecare, aggroppare, quindi ecco, loro sono quella parte della vignetta che ti rende ufficialmente l'estraneo.
Tutto prosegue e tu sei lì che annaspi.
Pensi "tanto sono le prime volte".
Pensi "tanto sono qui per svagarmi, divertirmi".
Poi pensi "Oh senti a me di sta cosa non me ne frega un cazzo, la faccio come viene".
L'occhio degli altri sembra essere puntato solo su di te.
Tutti seguono, tutti ridono, sono tutti concentrati, e capiscono anche le battute a sfondo "gambero rosso". Tu ridi di riflesso, per non fare la figura del fesso.
Fingi. Fingi che ti viene bene.
Prosegui e non ti arrendi.
Il tuo amico/a crede in te e per divertirsi può fare due cose, prenderti in giro e mandare tutto in cavalleria, oppure fare le cose anche per te, rendendoti un completo imbecille davanti a tutti.
Ti volti e i tuoi occhi dicono "guardate che mi ha portato lei, cioè io qui manco ci volevo venire".
Se la vignetta "corso di sushi" è poco valida immaginate un corso di tango o peggio, se il contatto è la cosa più lontana da voi, immaginate un corso di pugilato.
Immaginate che, credendo nel benessere fisico della preparazione atletica, avete sottoscritto anche un abbonamento semestrale. Per poi scoprire che quella dove vi siete iscritti non è esattamente una palestra. Ma un dojo.
Che è un dojo? Un luogo di tremendi invasati.
Credono nel sudore.
Credono nella concentrazione.
Credono nel sacrificio.
Credono nella disciplina.
Credono nella gerarchia.
Credono nel nonnismo che gli scalini gerarchici creano. E lo mettono in pratica.
Credono nel silenzio quando ci si allena.
Credono nel "che cazzo ti siedi mentre aspetti la lezione".
Credono nel "non stare in piedi, prendi una corda e salta".
Credono nel fatto di chiamarsi "Sì maestro, no maestro, scusi maestro".
Non credono in "aiuto maestro".
Non credono in "avrei sete maestro".
Non credono in "devo riprendere fiato maestro".
Poniamo che tu sia lì.
Non credi nella disciplina.
Odi le gerarchie.
Odi l'essere invasato.
E combatti per far capire la cosa più importante del mondo: la tecnica di una disciplina non ne lenisce la violenza innata che si cela dietro.
No perchè, quando se le menano di santa ragione sul ring, è evidente che loro vedono "prese, chiuse e agganci" non occhio nero, caviglia fracassata, polmone bucato da una costola.
In tutto questo sei lì.
Ok, hai aperto la finestra, ma il vicino stava facendo la brace, c'è puzza di bruciato.
Ops, hai pagato un semestrale.
Ok, correre ai ripari: punto uno, protezioni.
Passare in modalità uomo foderato di gomma stoffosa.
Bene sei protetto.
Fingi di non sentire l'impatto dei guantoni ovunque.
Fingiti Rocky, Rambo, meglio Chuck Norris. Sì, sei Chuck Norris.
Stai facendo tutto questo perchè se capita di attraversare la strada e un signore cattivo ruba la borsetta ad una signora, che tra le altre cose ti ricorda fisionomicamente tua nonna, allora lo puoi seguire, lo puoi fermare e sì; puoi batterti con lui.
Inevitabilmente, ti gonfierà di botte.
Sei nella tua vignetta, sopra c'è scritto: trova l'intruso.
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