martedì 1 maggio 2012
Casa.
Una casa è l'idea di poterci vivere dentro.
Una casa è la voglia di riempirla con cose che non si possono toccare.
Una casa è l'idea di ritrovare un profumo, un odore dolce o amaro purchè dica qualcosa di diverso da quello che tutti ci vedono, e che conosci solo tu.
L'idea di metterla in ordine solo il fine settimana, quando più che ordinare quei metri quadrati fai pace con il cervello e rimetti a posto i pezzi di una settimana passata a combattere le tue piccole battaglie quotidiane.
L'idea di sporcarla per renderla più tua, di sbeccare gli angoli del muro, di macchiare il divano per imprecare verso il soffitto basso. di cambiare una lampadina saltata perchè fai la strobo mentre senti un pezzo scemo che passa alla radio.
L'idea di fare l'amore in ogni singola parte, di marchiarla con il respiro, di impregnarla con il vostro odore, di renderla una stagione, di trasformarla in estate.
Fuori piove e tu entri a casa per metterti gli occhiali da sole.
Per riempirla di urla e lacrime, di sorrisi e rincorse intorno al tavolino tondo che ingombra l'angolo cottura "dai dammelo" "Ahahahah, devi prenderlo" (che più che angolo sembra lo spazio per un comodino).
L'idea di svegliarsi la mattina e dire "anche oggi ce la posso fare" e tornare la sera per dire "anche oggi ce l'ho fatta".
L'idea di crescerci dentro, come Alice nel suo paese delle meraviglie, e dopo qualche anno pensare di essere ormai giganti per quel buchetto di fantasia e avere voglia di tornare ad essere più piccoli perchè lì dentro ci stavate davvero bene e pensare ad uno spazio più grande ancora, davvero, no.
L'idea che ti viene di volerla condividere.
L'idea di sentire i tuoi spazi che si mescolano.
L'idea che questo mix era quello che volevi.
L'idea che la routine diventi magia.
L'idea che fare la spesa è divertente.
L'idea che "oggi pulisco io, domani tu" "Scusa ma se sono due settimane che pulisco solo io?!" "..Sì, ma io cucino sempre..."
L'idea di mettere la chiave nella toppa, e accorgersi subito che entrando non sarai più solo te.
L'idea che "dai stasera i piatti si lavano da soli".
L'idea che due spazzolini siano in un unico piccolo bicchiere.
L'idea di dover fare la pipì da morire e trovare il bagno occupato "Ho quasi finito" "Ti prego sto morendo".
L'idea "Ma è venerdì, non usciamo per niente..?!", e ti sta bene così.
L'idea di stendere l'intimo non tuo.
L'idea di sbagliare una lavatrice e fare della tua maglietta chiara, la T-Shirt ufficiale del gay pride.
L'idea di beccarsi il rimbrotto per aver mangiato quello yogurt, o di aver finito i biscotti, quelli che tu mangi solo per gola, e che invece dall'altra parte servono per inzuppare. "Lo sai che la mattina li mangio sempre"
La voglia di riempirla con esseri umani, facciamo due, facciamo che il terzo è in collaborazione con il secondo.
L'idea di ritagliare lo spazio per il terzo. L'idea che una casa diventi un numero perfetto.
L'idea di svegliarsi alle tre del mattino, non perchè ancora ubriachi, ma perchè qualcuno ha fame, e l'accordo di mezzanotte era "la prossima tocca a te".
L'idea di brancolare nel buio, facendo attenzione che il dito del piedi non si incastri nell'angolo, o nel piede di un mobile. L'idea di seguire una piccola cantilena assassina di sonno, una piccola sirena viva. L'idea di piccoli singhiozzi che diventano labbra minuscole che "ciucciano". L'idea, o certezza, che quello è il suono più dolce che sentirai nella tua vita, nel silenzio di una stanza piccola come un granello di sabbia, da una parte la vita che hai dato alla luce, te stesso, nel futuro; dall'altra il respiro di chi ti sta aiutando a realizzare tutto questo, chi passo dopo passo, al tuo fianco, gioca dalla tua parte, per portare a casa questa partita. La più bella di tutte le partite.
L'idea che per vincerla, in fondo, nessuno ce la fa da solo.
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