Mai aspettare è stato così bello. E siamo solo alle dieci di sera.
Siamo 17, ma ognuno di noi sa che siamo molti di più.
Sei in in un limbo, piena d'acqua, respiri, e stai per compiere il primo di un milione di passi. Non avere paura, ci siamo adesso come ci saremo per tutti gli altri.
Noi, siamo tutti qui per te.
Ti muovi come non devi, e ci tieni col fiato sospeso, forse non vuoi davvero lasciare il tuo nido. E siamo solo alle undici di sera.
In piedi, seduti, sdraiarti, assonnati, addormentati, poi stanchi, poi nervosi, poi felici, poi preoccupati, poi consapevoli che questo passaggio si chiama così proprio perchè lungo e non semplice.
Spesso si dice "vedere la luce" quando si lascia qualcosa, in questo caso, nel tuo caso, è davvero tutto il contrario. E noi siamo davvero tutti qui per te. Braccia spalancate, sorrisi pronti ad abbagliarti, un chiarore che i tuoi ancora non potranno vedere, ma che ti scalderà. E siamo ancora a mezzanotte. E tu sei ancora lì che prepari la tua strada.
Ognuno di noi, in questi momenti vive dei propri sogni, dei traguardi che, senza paura di ammetterlo, vivono tutti in te, in quello che sei, in quello che rappresenti, l'inizio, un traguardo, una forza, una svolta, per questo sei importante, anche perchè sei la prima, ed è per questo che continuiamo ad essere qui, anche se è l'una di notte.
Cala il silenzio, i rumori sono sottili e siamo appesi ad uno squillo di telefono, lettere su un piccolo schermo, una porta che si muove e che lascia passare tutti, tranne quello che vorremmo veramente vedere. Escono persone da quella porta e esce qualche lacrima dai nostri occhi, tensione, incoscienza, impazienza.
Ma non ci muoviamo nemmeno se ce lo chiedi tu, anche se sono le due di notte.
Qualcuno cede e trova conforto nella scomodità di una sedia di legno, nella gomma del pavimento. Probabilmente inizi ad essere consapevole della nuotata che stai per fare, fuori dalla tua acqua, dal tuo guscio, e noi, grazie a te, non siamo mai stati così tanto uniti. Parliamo di te, che rifletti ogni nostro desiderio, il futuro, la vita e la felicità. Ed è anche per questo che siamo tutti immobili, e le tre di notte non ci spaventano per niente.
Fuori la vita va avanti, e presto la conoscerai anche tu, noi, faremo in modo di fartela cadere addosso più piano possibile; bugia, infedeltà, crudeltà, incomprensione, cattiveria, cose che aspettano noi tra poche ore, il solito mondo, fuori da quella sala, fuori da questo limbo, in cui tutti noi ci sentiamo come te, con te, al sicuro, forti di noi stessi e di questo momento che resterà per sempre nelle nostre coscienze. Ed è impossibile pensare che l'indomani è un comune giorno di lavoro, e le quattro di notte sono davvero il thè con i pasticcini, tu, la zolletta di zucchero.
Il chiarore si avvicina, e c'è qualcuno che si preoccupa di più, qualcuno che ha smesso di parlare, risparmia energie per quel momento, per concentrarle in un sorriso, in una lacrima, il più forte degli abbracci, è vero, le ore sembrano poggiare le loro mani sulle nostre spalle, sotto gli occhi si formano delle piccole grinze, segni di una dolce battaglia, siamo il tuo esercito piccolo fiore di vita e mai lasceremo che tu sia da sola in questa uscita alla vita. Non temere nè adesso nè mai. Sono le cinque ma per noi è una promessa che vale tutta la vita.
Il sole sale lento dal basso e chiama un nuovo giorno, il sole è vita e adesso più che mai, forse aspettavi lui, forse aspettavi che il chiarore ti dettasse il giusto movimento, lo slancio, o forse, un po' furbetta, attendevi le mani giuste che ti dettassero come ruotare in quella piscina, che adesso stai lasciando.
Un ultimo respiro, lascia quello che ricordi dei tuoi nove mesi acquatici, lascia lì dentro le paure, lascia lì dentro il buio, lascia lì dentro le aspettative, porta fuori la vita e regala a noi una guida, regalaci uno scalino, quello sul quale saliremo per diventare tutti un po' più grandi e vedere il mondo da un punto di vista migliore, sì, abbiamo tutti più paura, ma crescere è conoscere nuovi pericoli, e noi siamo qui anche per quello.
Sono le 06:03 e tu sei esplosa tra noi.
Per una che non sa parlare non sai quanto mi hai già insegnato.
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