mercoledì 1 febbraio 2012

Un post diverso.


Il corriere della Sera "lecca il culo" alle iniziative, chiamiamole aperte di Ikea.
Come se fosse una cosa normale, Ikea fa degli studi tra i dipendenti per capire se quelli che vengono chiamati normali hanno problemi a lavorare con omosessuali o trans.
Alla fine il risultato della ricerca è che solo una persona su dieci si sente in imbarazzo.
Tutto questo, come si legge nell'estratto che è qui sopra, serve per capire quanto una persona dai gusti sessuali diversi da quelli "canonici" possa valorizzare il lavoro in un'azienda mondiale.
Sembra incredibile come la persona che scrive questo post, solo commentando questa cosa si senta fuori luogo, figuriamoci chi ha dato vita a questa iniziativa. Per fuori luogo, siamo chiari, intendo "mi sento un completo imbecille".
In sostanza la tua sessualità "fuori dal normale" può essere un vantaggio per Ikea.
Se sei una donna, che ama una donna, chi non è come te venderà meglio un cassetto o il bordo di un letto perchè quella è un'azienda che non fa discriminazione?
Se nel tuo reparto luci, c'è una persona che nel privato si comporta come meglio si sente, magari indossando il boa, tacchi a spillo e lustrini, allora questo farà in modo che tutti i cassieri cercheranno anche di vendere più lampadine?
Oppure, forse, visto che questa particolare attitudine ad essere se stessi invece di abbassare la testa come caproni è insita in questi essere umani, probabilmente la loro gestione del personale riuscirà a sovvertire le regole standard di mercato ed aprire nuove fette di mercato?
Il test non dice niente a riguardo, chiarisce solo la reazione rispetto agli altri.
Scusate il gergo, facciamo un esempio:
"Quale è la sua posizione rispetto alla presenza di un frocio nel suo reparto?"
"Crede che la presenza del frocio possa vincolare la sua tranquillità nel suddetto luogo di lavoro?"
"Ha mai ricevuto particolari segni di attenzione da uno di loro?"

Secondo me, scusate, questi fumano, e poi passano le canne al Corriere della Sera, così credono sia opportuno scriverci un articolo di elogio, quando:

nel mondo del lavoro sono tanti più gli uomini nelle cariche dirigenziali, e non è un caso.
Esistono situazioni e aziende in cui il mobbing è un modus operandi per far crescere i giovani.
Oppure vogliamo parlare delle molestie velate da piccole parole, sorrisini o cose del genere?

Praticamente se sei omosessuale, o trans il tuo cervello è diverso, questo è il fatto, sei un diverso, e fanno i test per vedere che reazione hanno i normali quando ci sei tu.
La mancanza di delicatezza o raziocinio è lampante, sembra di essere negli anni 30' in Missisipi, con i negri che raccolgono il cotone, o come nel film (meraviglioso) The Help, dove si racconta la lotta delle donne di colore; magari Ikea dovrebbe riassemblare il cervello prima di pensare queste cose, forse capirebbero che un omosessuale, un trans è una persona, quindi, se sa lavorare si vede, se è uno stronzo è uno stronzo, se non sa vendere o aiutare la clientela non dipende da quello che fa quando esce di lì, ma dal fatto che come professionista non vale un cavolo.
L'unico test che bisognerebbe fare è sul pensiero e sulle capacità, ma quelle, almeno in questo paese, sono meno importanti, perchè tanto il cervello sta nascosto dentro il cranio e non si vede, mentre se un uomo bacia un uomo perchè quando lo vede sente la primavera nella pancia, allora è diverso. Diciamo "imbarazzante".

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