
Viviamo in un momento decisamente allegorico. Il momento, unico nella storia, in cui l'Europa è praticamente prossima al fallimento. Quasi come il Titanic, sembra avere meno scialuppe di salvataggio delle persone che contiene. Gli stati dell'unione che si possono davvero salvare non sono tutti manco per niente.
Viviamo nell'epoca in cui i nostri padri, in media, lasceranno meno a noi di quanto hanno ricevuto dai loro. Con rimorsi oppure no, questo è del tutto personale o familiare.
Viviamo nell'epoca del futuro incerto, o meglio, certo del nulla, quello in cui per forza di cose, prevarrà più che mai l'egoismo.
Sì, è così, prevarrà quella piccola voce che, fioca fioca, ci dice "sì, io ce la posso fare anche da solo". "Sì, quello che succede a lui, non succederà a me. Perchè sono più bravo, più preparato, più fortunato, conosco più persone", anche un pochino figlia del "si salvi chi può".
Prevarrà quel senso impossibilità collettiva, l'arrivismo, la prepotenza e le soluzioni che escludono più di tre persone, quelle utili per salti successivi.
Questa è l'era in cui sono le relazioni che mandano avanti le cose, non le capacità (giuro che questa frase l'ho sentita dire con le mie orecchie), sono i sorrisi che portano ai piani superiori, i "vaffanculo" stretti tra i denti e liberati solo dentro la macchina, quando possiamo sentirci da soli e liberare quella bestia che abbiamo dentro, c'è chi la chiama verità. Noi faremo così con loro, e qualcuno lo farà con noi in futuro, ci sorrideranno, e non ci manderanno a quel paese, lo faranno a casa, in cucina, mentre pensano a come avrebbero fatto loro quella cosa, e che sarebbero stati sicuramente meglio di noi.
Purtroppo siamo anche vittime del fatto che l'Italia è sempre stata un pochino come il ruolo che interpreta Alberto Sordi ne "La grande guerra", in cui quel guizzo di orgoglio e dignità esce solo quando davvero siamo messi alle strette, personalmente; non siamo i Gassman della situazione. Raramente qualcuno alza il mento per tutti, qualcuno guida, ma magari non è solo nostrana come cosa, in fin dei conti di Gandhi ce ne sono stati pochissimi nella storia.
Purtroppo è così, crediamo che l'unico modo saggio per uscire o meglio scappare sia costruirsi una nicchia solitaria, una corsia preferenziale, senza badare a come lo facciamo, nessuno faccia il santo, una volta nella vita "la porcata" l'abbiamo fatta tutti, e se ancora non è successo, prima o poi la possibilità si presenterà, ed ecco che una volta sollevata la sbarra, saremo noi a decidere se scegliere la strada della foto che c'è sopra, o sfondare il muro e fare un buco per tutti.
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