
Facciamo un salto indietro e usiamo il materiale da vacanza per iniziare la nuova stagione di cose, più o meno, interessanti da scrivere nella nuova stagione.
Quello che si vede poco sopra è "Adam" del signor Anish Kapoor.
Lo spazio nero che vedete al centro del blocco di pietra non è disegnato, nè colorato è un buco.
La teoria di Kapoor, affascinante come non mai, è quella del vuoto che riempie.
In sintesi svilente per il suo bellissimo pensiero, rigira semplicemente la frittata.
Di solito un cervello vuoto è vuoto in quanto tale, invece, Anish, ci costringe ad ammettere che spesso e volentieri anche il vuoto riempie uno spazio immenso. E come se lo fa.
Più lo si guarda, più lo si capisce e più è vero nella sua brutalità.
Mai il vuoto, dopo averlo visto davvero, è stato tanto pieno, diventa tangibile.
Per chi scrive è stata una rivelazione esistenziale, oltre a riscontrarne un'ottima metafora del proprio cervello.
Il singor Anish è in mostra a Bilbao, al Guggenheim. C'è ancora tempo.
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