martedì 15 dicembre 2009

A little mouse story. (Crec e gli amici marini)


Era ancora una volta col muso fuori dalla tana ma non si sentiva sicuro. George decise di aspettare per tentare nell'impresa e, in un lampo di genio, si ricordò dei suoi amici marini, loro sì che potevano essergli utili. Su tutti il girino Crec aveva sempre avuto ottimi consigli per lui.
Uscendo dalla piccolissima finestrella della sua stanzetta George si ritrovò in giardino e, non avvertendo nemmeno l'ombra di Jackson, si avvio verso il piccolo stagno dove il profumo delle orchidee era sempre fresco. Il sole splendeva bello alto e il vento fresco della primavera faceva pensare a George tante cose belle; col sorriso sulle labbra la strada verso lo stagno non era poi così faticosa e anche il prato sembrava più verde. Camminando l'occhio di George incontrò una farfalla, serena volava, senza pensieri, bella ed elegante e per un momento, George, non pensò più ad altro e si fermò un secondo per osservarla meglio. Le ali sbattevano muovendo l'aria creando un suono dolce ed impercettibile, saliva verso l'alto e George la seguiva in silenzio. La farfalla non smise di salire e la sua traiettoria incontrò il bagliore del sole, George ne fu accecato, chiuse gli occhi un istante e li riaprì stropicciandoli.
La farfalla non c'era già più.
Scosse la testa incredulo, George, e proseguì. Era vicino allo stagno e, per sincerarsene, chiese indicazioni ad un rospo, che non rispose, ma George sapeva che i rospi sono così, difficili da ingoiare.
Finalmente arrivò allo stagno e, a pelo d'acqua, vide i suoi amici marini che nuotavano, si allenavano per la competizione mondiale di nuoto sincronizzato.
Fra tutti, George chiamò ad alta voce Crec. Provò più volte fin quando Crec non lo sentì e si staccò dal gruppo.
Crec era un girino buono, quando non era col gruppo, fuori dall'acqua, gli piaceva fumare il sigaro, ne fumava tanti che gli occhi, spesso, diventavano piccoli piccoli.
"Ciao Crec" disse George.
"Ciao, benvenuto nello stagno amico mio. Come mai da queste parti? Hai deciso di tornare a casa? In fin dei conti il tuo posto è qui fuori non in una tana dentro casa,no?"
"Hai ragione, amico girino" rispose George accennando un sorriso.
I due parlarono a lungo e George spiegò a Crec del formaggio in sala, di Jackson, e gli parlò del piano che aveva in mente, disegnò qualcosa su una foglia, aveva lasciato i disegni nella tana, erano troppo pesanti per essere trasportati fino lì.
Crec ascoltò con attenzione tutto e guardò con interesse i disegni sulle foglie.
"Il piano mi piace George, davvero. Si vede che nonostante tu sia un giovane topino hai già le idee chiare e, sicuramente è una cosa che conta. Hai mica bisogno di aiuto? Posso vedere se qualche altro topino passa da noi, gira voce che tra qualche giorno dovrebbe fermarsi qui un millepiedi che viene dalla Francia, dicono non sia male, qualche volta trasporta anche animali più piccoli. Sai cosa? Magari quando arriva ci parlo e vediamo se riesce ad aiutarti, nel caso, tu ritorna a trovarmi e te lo faccio conoscere, è possibile che possiate diventate amici e non sia mai che rimani con noi,"
George ascoltava con piacere e, da una parte, l'idea di ritornare fuori dalla tana, nel suo habitat naturale tra erba e farfalle, forse, non gli dispiaceva più tanto; dall'altra, in passato si era impegnato tanto per guadagnarsi quel posticino far i topini della casa che, dopotutto, forse, valeva la pena tentare ancora e puntare con coraggio al formaggio.
"Bene Crec, ti prometto che tornerò, magari penserò anche a nuovi piani per arrivare al formaggio prima che qualcuno se lo mangi davvero e te li farò vedere ancora su queste foglie, ce ne sono tantissime..."
"Ok George, è l'ora del mio sigaro, ne vuoi uno anche tu?"
"No grazie amico Crec, devo tornare a casa e si sta facendo tardi."
Allontanandosi, con le spalle allo stagno, George guardava le nuvole all'orizzonte, cercava la farfalla, senza successo, e dentro di sè temeva che, seppur tornando a vivere con Crec e gli amici dello stagno, lei, non sarebbe più passata; scosse il capo e si concentrò sulla strada davanti verso casa. La sua tana lo aspettava e, da domani, forse avrebbe provato a raggiungere il suo formaggio.

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