lunedì 12 gennaio 2009

E' tornato fra cinque minuti.

Uno stato di lassismo indipendente e una apatia cronica fanno credere nelle potenzialità del viaggio nel tempo. Cosa sarebbe meglio di avere una piccola delorean o un girotempo e poter tornare indietro, o magari andare avanti. Ogni volta che si vede quello che è successo si rimane fermi, e si finisce col pensare che se si sarebbe potuto tornare indietro le stesse scelte sarebbero state prese in maniera diversa.
Eppure tutto questo eliminerebbe il concetto di errore e le mille cicatrici che una persona finirebbe per portare sulla propria pelle (quelle che poi fanno intuire quanto una persona abbia vissuto o meno). Una cicatrice è il segno evidente di qualcosa che non lascia solo un ricordo, ma qualcosa di più, un insegnamento, o meglio, una cicatrice è il timbro di un errore, ci ricorda che siamo umani, che possiamo sbagliare e che, almeno in quella circostanza lo abbiamo fatto. Guardandola proveremo a non sbagliare più, cadendo inevitabilmente in altri errori. Dopo tutto c' è anche un metodo conosciuto che viene chiamato "per tentativi ed errori", quindi perchè una volta visto il risultato si ha il desiderio di tornare indietro e avere un riscontro diverso? Magari un errore serve, in prospettiva, tanto di più di un successo momentaneo, no?.
L'errore è comunque un risultato, e ci indica la fine di un percorso, non è tanto diverso dalla correttezza in questo senso. Ogni persona compie ogni giorno un percorso e nonostante alla fine il traguardo porti a sbagliare oppure no, le sensazioni che si provano in quel cammino faranno sempre parte del bagaglio della nostra conoscenza, delle nozioni che serviranno per sempre.

2 commenti:

BB ha detto...

Filosofo oggi, eh? Bravo.

EGO ha detto...

Non lo so. Solo che ogni tanto bisogna dare una bella boccata d'ossigeno fuori. No?