Partiamo positivi. Ringraziamo il Signore, o chi ne fa le veci, di esserci almeno arrivati.
Esiste sulla terra chi non gode di questo privilegio. Al netto di essere diventato un'icona, Jim Morrison non c'è arrivato (credo). Meglio lui di me?
Dopo questo shampoo di umiltà, arriviamo alla polpa. Tiriamo le somme di tutto quello che, di grazia, ancora non abbiamo imparato. Così tanto per darci qualche palata sui denti. Ma proviamo a farlo in modo costruttivo.
Il bilanciamento vita lavoro non è più 100/0, purtroppo non ancora 50/50.
In virtù di sfortunati eventi, scelte sconsiderate o dettate da cervello più che pancia e cuore, siamo ancora decisamente distanti dal trovare una forma multipla. Tranne in queste due righe dove abbiamo scelto un plurale maiestatis così tanto per sottolineare la mancata risoluzione del problema del bipolarismo.
Tutto questo per dire che ancora non si riesce, e siamo all'impersonale, a trovare pace tra tutto quello che ci/mi piace fare in antitesi a scegliere di fare quello che si potrebbe fare insieme condividendo esperienze, che portano a costruire, poi, forse, qualcosa.
Siamo ancora lontani dal puntino di luce che poi avvicinandoci si rivelerebbe lo spiraglio di, che poi avvicinandoci diventa, la luce oltre il tunnel.
Ci siamo però adattati. Come tutti gli animali cresciuti in cattività alla solitudine, a bastarsi, a fare cose da soli senza sentire il minimo senso di imbarazzo.
Esempio a casa: mangiare al ristorante da solo. Non capita però come scelta, tipo andare al cinema. Cosa che capita e che tendo ad apprezzare (siamo al singolare) (w la moltitudine di persone nella testa).
Siamo diventati di conseguenza una persona che ama il silenzio.
Un persona che, qualche volta, fatica a parlare.
"Stai iniziando a preoccuparmi" (cit. Tua Madre. Tre giorni fa).
Per coerenza, non ho risposto. Ho abbracciato, però. Abbracciavo lei o me?
Vallo a sapè.
Ho sempre più paura di crepare. Non domani, non tipo che sono uno di quelli fissati con le malattie. In generale, ho capito che la mia vita, migliorabile, è comunque meravigliosa, che mi scivola via proprio per questo, come i film quelli belle e le cose che ti fanno divertire. Quelle che capisci qualche secondo prima che stanno lì lì per finire, e rosichi, anche se poi danno completezza. Come il finale di E.T., quando finisce, sembra non esserci davvero niente altro da dire su quella storia. Quindi giusto. Ciao fine.
Mi fido poco della gente. Anche di meno dei sentimenti. Forse sto capendo che non sono tagliato. Forse me l'ha messo in testa la psicologa, dalla quale non vado più. Ha piazzato la bomba poi me ne sono andato, se non è disinnescata, è colpa mia. Boh, o Boom.
Non che avessi dubbi, ma confermo il mio totale gradimento per il seno, in una donna, rispetto al sedere.
Ah sì, certo, deve comunque sapere le tabelline. O almeno quella del tre. Cioè fino al 3.
Mi diverto con i marmocchi dei miei figli. Loro sembrano legarsi a me, anche senza legame parentale. Sentono, secondo me, il profumo di adulto non perfettamente cresciuto. Si riconoscono. Adoro sta cosa. Croce e delizia.
Attira, questa cosa, anche le ragazze, quelle di una certa età, quelle che amo definire "utero con i denti e la bava". Solo croce, in questo caso.
Forse per esperienza, ho imparato a prevedere un sacco di cose:
le probabili figure di merda
le figure sicuramente di merda
le situazioni che sfociano in "situazione di merda"
i legami improbabili
i legami malati (sono quelli dai quali vengo maggiormente attirato, quindi è facile, ci casco semplicemente. Mi lascio cadere e sbagliare)
a prevedere e mettere in pratica il momento di parlare
a prevedere e mettere in pratica il momenti di stare zitto
quando due trombano di nascosto
quando due sono stati insieme
quando due a breve si piaceranno
quando piacerò ad una ragazza
quali sono le ragazze attratte da me
(il che mi rende emotivamente un codardo perchè con le altre non ci provo manco, codardo emotivo o pigro)(fate voi).
il futuro no, ancora non mi viene, ma sono bravissimo a giocarlo al ribasso, a tirarmi la sfiga, o come dicono in psicologia cognitiva, o sociologia dei media, ad utilizzare la "profezia che si autoadempie/autoavvera". Giuro esiste. Una tipa, sociologa, dice che quando un numero molto alto di persone dice una cosa, anche a cazzo basata sul nulla, questo porta a creare delle condizioni per cui la cosa si verifica.
Se poteste per favore, voi che leggete, iniziare a dire che ho vinto al grattino "Turista per Sempre" mi fate un grande piacere.
Non prevedo sciagure, nemmeno per il prossimo. Nemmeno per il prossimo singolo che mi sta sul cazzo.
Non ho imparato, chiudendo il capitolo delle previsioni, a dire no.
Dico ancora troppi sì di cortesia. E li pago tutti, soldi in bocca. Vuol dire cash, all'istante proprio.
Non ho imparato a contrattare.
A suonare la chitarra e il pianoforte. Che mi piacerebbe.
Ad annoiarmi ho imparato benissimo.
A farmi i film sono diventato un fenomeno. Siamo anche alla fase del montaggio.
Per te, quando avrai più anni ancora e forse non te lo ricordi bene.
Hai preso 4 giorni di ferie, sei andato a Bordighera allo stage Full Week alla Piatti tennis Center.
Ci sei arrivato sperando che ti passasse il mal di schiena dovuto a tre ernie lombari certificate da una RMN. Hai fatto fisioterapia, sei andato dal chiropratico, hai speso due occhi, per scoprire che avevi una pronazione al piede sinistro e due cosi sotto i piedi avrebbero bilanciato il modo in cui lo poggi. Li hai comprati ed hai ripreso a camminare, correre, volare sul campo.
Hai giocato come un bambino per 6 giorni e mentre ti allenavi sentivi ridere la tua pancia. Ridevi da solo quando tornavi nella tua casetta B&B. Non sentivi male alle gambe e speravi solo che ci fosse sole l'indomani. Hai scelto una canzone dalla playlist e l'hai sentita al vomito prima di andare la mattina e tornando la sera. Hai dato tutto quello che avevi tornando con un leggero affaticamento alla gamba destra. Hai visto e capito tante cose. Ti sei fatto il primo regalo della tua vita perchè, alla fine, sotto sotto, te lo meritavi davvero. Sei stato leggermente egoista, sì.
Ma una volta in 40 anni, ci sta.
A 50 anni ti comprerai una moto. Lo stai dicendo già da due.
Auguri, torta in faccia.
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