sabato 19 maggio 2018

9



Questo post non sa spiegare per quale motivo la famosa "prova del nove", sia del nove e non del sette o del settantamila.
Sa per certo che se scomponiamo il "titolo" di questo sistema di calcolo infallibile (anche se qualcuno dice il contrario) ci troviamo davanti a due parole:

Prova.
Dove non si intende tanto quella spinta positiva che un amico o un genitore può dire per spronare qualcuno a muoversi dalla stasi, dal torpore, a dare una scossa.
No, prova qui è intesa nella sua accezione più arida, scientifica e drastica.
Non lascia spazio a "sì, ma". Questo "meccanismo" serve per chiarire una volta per tutte se quello che pensiamo sia giusto o sbagliato. Se tutto il teatrino nella nostra testa, o meglio, se le bugie che ci diamo siano fondate o meno.

Del nove.
Abbiamo già chiarito e messo in evidenza l'ignoranza e la pigrizia nel voler googolare la parola nel tentativo superficiale di trovare una spiegazione.
Diciamo che possiamo sopravvivere comunque.
Annuiremo fingendo di avere un'infarinatura di conoscenza.

Però a questo blog della matematica non è mai stato molto interessato.
Anche se qualcuno dice che in ogni cosa, anche nei sentimenti, i numeri giocano un ruolo davvero importante. Ma non consideriamo queste ultime persone. 
Non fanno parte del campione statistico. 

Qui siamo tutti interessati all'accezione umana di questa prova.
Portiamola fuori dal suo campo di gioco, fuori dai quadretti, dal grigio scuro (e bellissimo) della lavagna. Fredda anche lei.
Non si parla di numeri, ma di cose davvero diverse.

La prova del nove della vita.
Quel momento, cercato o casuale, in cui siamo noi davanti al nostro più piccolo grande vizio, difetto, debolezza, mostro, specchio.
E non c'è radice quadrata che tenga, perchè se il nostro io radicato è stronzo, stupido, testardo, debole, ottuso, il risultato finirà per essere sempre lo stesso.

Ore, giorni, mesi, pensando di essere cambiati, di essere più decisi, forti, stabili, sicuri di noi, per poi trovarsi davanti ad una foto, il citofono che suona nella notte, lo schermo di un telefono che si accende e vibra impazzito. 
Le silenziose vibrazioni dei telefoni sono i nuovi terremoti emotivi. 

Ovviamente raccontiamo anche il lato migliore di noi.
Quello che, di tanto in tanto, vince.
Cambiamo e, senza aspettarcelo, la prova del nove diventa il nostro più grande successo.
Il respiro si fa leggero, diventa un vento leggero e caldo, una brezza di malinconia che porta lontano quel pensiero. Lontano per sempre. Dove diventa zucchero a velo. Dolce e sottile.
Che non disturba più quando torna a bussare, che non pesa più quando si adagia sullo stomaco. Che ringraziamo per averci insegnato qualcosa.
In qualche caso è vero che alla fine tendiamo sempre a far prevalere il bene.
Almeno il tempo lenisce gli spigoli, un quadrato si fa non proprio sfera, ma qualcosa in grado di rotolare verso il lato del bene.
"Alla fine non posso dire di non volergli bene".


Dividiamo il mondo tra fatalisti e audaci.
Gli audaci cercano la prova del nove, gli vanno incontro.
I fatalisti attendono nel silenzio. Che questo o quel momento si verifichi.
Che si presenti alla porta. 
I secondi sono figli del poco coraggio. O quelli che hanno preso la botta piena piena, più di una volta, e che nonostante abbiano imparato ad incassare, preferiscono evitare di prenderle (o continuare a prenderle).
I primi sono quelli sfacciati.
Quelli che ti diranno sempre "tanto che ti cambia? Almeno lo sai".
Quelli atei che non hanno paura del buio dopo che chiuderemo gli occhi per sempre.
Beati loro.
Quelli che in un modo o nell'altro riescono ad anadare avanti con maggiore velocità.

Perchè tanto alla fine questo 9 è quello che ti dice.
Se sei andato avanti oppure no.

E per quanto ognuno di noi se la canta nella testa, tipo Zecchino d' oro, non ci sta molto da fare, questo 9 è in qualche modo necessario.
A volte il 9 serve non esattamente come prova, ma come aiuto.
Fallire fa male, o rabbia, e in quel caso la nostra risposta è positiva, abbiamo voglia di ribellarci a noi stessi, e il mitico nove ci sprona a fare un balzo molto grande. Tanto da recuperare tutto il tempo che sprecato a pensare che stessimo camminando piano piano, allontanandoci dal mostro.
Lasciandocelo alle spalle. La sua ombra però, da dietro, continuava a fondersi con la nostra, facendo di noi un piccolo animale mitologico. Mezzo uomo mezzo paura. 
Ed ecco che 9 si affaccia.
Il male buono, che ci guarda dritti in faccia, senza fronzoli o musichette per addolcire la pillola.
Una sberla, una doccia fredda, una frustata.
Non c'è scampo, un corridoio senza uscite alternative se non quella dove la visione ci aspetta. 
O si va oltre per attraversare la porta, o si resta lì, impalati.
E solo quando capiamo che non siamo nei cartoni animati degli anni 60, dove era lo sfondo a muoversi per dare l'impressione che il topolino si stesse muovendo, allora decidiamo davvero di fregarcene del dolore, perchè alla fine di cicatrici prima o poi ne dovremmo portare, e quando si accetta che bisogna passare per quella ferita, allora ci ritroviamo senza accorgercene oltre il corridoio.

E la prova torna, perchè finita.








2 commenti:

Theresa williams ha detto...

Ciao, sono Theresa Williams Dopo essere stata in relazione con Anderson per anni, ha rotto con me, ho fatto tutto il possibile per riportarlo indietro ma tutto era invano, lo volevo così tanto indietro a causa dell'amore che ho per lui, L'ho pregato con tutto, ho fatto delle promesse ma lui ha rifiutato. Ho spiegato il mio problema alla mia amica e lei mi ha suggerito di contattare un incantatore che potrebbe aiutarmi a lanciare un incantesimo per riportarlo indietro ma io sono il tipo che non ha mai creduto nell'incantesimo, non ho avuto altra scelta che provarlo, io ho spedito il mago dell'incantatore e lui mi ha detto che non c'era alcun problema che tutto andasse bene prima di tre giorni, che il mio ex tornasse da me prima di tre giorni, ha lanciato l'incantesimo e sorprendentemente nel secondo giorno, era intorno alle 16:00. Il mio ex mi ha chiamato, ero così sorpreso, ho risposto alla chiamata e tutto quello che ha detto è che era così dispiaciuto per tutto quello che è successo che voleva che tornassi da lui, che mi amasse così tanto. Ero così felice e sono andato da lui che è così che abbiamo iniziato a vivere felici insieme di nuovo. Da allora, ho promesso che chiunque conosca un problema di relazione, sarebbe di aiuto a tale persona riferendola all'unico e potente incantatore che mi ha aiutato con il mio problema. Sua e-mail: {drogunduspellcaster@gmail.com} puoi inviarlo via email se hai bisogno della sua assistenza nella tua relazione o in qualsiasi altro caso.
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jabareizalewski ha detto...

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