lunedì 21 dicembre 2015

Io, il teletrasporto.




Immaginiamo per davvero.
Ma per davvero, che Babbo Natale esista.
E che, non si sa per quale improbabile motivo, prenda slitta, renne e venga davanti a voi.
Da te.
Cosí. 
Non il giorno di Natale, mentre mangi il panettone.
Non la sera della vigilia, mentre mangi il pandoro.

No, lui, che fa come cazzo gli pare (giustamente) viene tipo il 22, a cercarti.
Magari in ufficio.
Tu sei lí che scrivi stronzate o che guardi su Zalando il regalo per un parente 
(che ti sta pure sul cazzo) perché sei in ritardo, non hai la minima idea, e, contestualmente sai benissimo che le spedizioni sotto Natale richiedono piú tempo.
Quindi la ricerca é fallimentare giá dal principio.
Comunque, tu sei lí che non lavori.
Tanto dal 21 Dicembre lo sanno tutti che non lavora piú nessuno.
Tutti dal 20 pensano ai cacchi propri.
Dove sono il 24.
Dove andiamo il 25.
Che mi regala mia nonna.
Chissá se mia sorella si presenta con qualcosa di decente.
Non avrei fatto meglio a chiedere piuttosto che portare la maschera del "sí, mi piace".
Ma come resistere al brivido (di sette secondi) di scartare senza sapere.
Direttamente proporzionale al baratro nel quale si precipita quando si scopre la piú inutile delle cose (per il vostro stile di vita), o peggio la piú brutta (qualcunque cosa o persona voi siate, comunque munita di senso del gusto, diciamo livello 6).

Pazienza, é andata cosí.
Aspetteremo il prossimo.
Per rifare i medesimi errori.
Siamo stronzi. Mica umani.

Insomma, arriva Babbo Natale, in ufficio, mentre ci sei solo tu.
Arriva mezzo incazzato perché lui lo sa che tu, a lui, non ci credi piú da un pezzo.
E forse proprio per questo lui é venuto da te.
Per toglierti quella certezza.
Quella sicurezza.
Una sberla alla tua, tanto sentita, maturitá.
Sei grande, adesso le cose le sai.
Quel tizio con gli scarponi neri vestito di rosso ti guarda come per dire"tu non sai proprio un bel niente".
Quasi il peggiore dei "Cazzo ti guardi? Non hai mai sentito parlare di Babbo Natale?".
Tu: "Eh...sí".
Lui: "Eh allora chiudi quella bocca".
Si accende un sigaro.
Poi inizia a dirti che é incazzato come un triciclo.
Lui sta lí per te. Che degli altri quest´anno se ne occupano gli elfi o i nani o chissá chi, o cosa.
Insomma, é la tua vita fortunata.
Babbo Natale ti chiede:
"Senti c´ho la befana che mi aspetta. Le ho regalato una roba presa da agent provocateur...Mi capisci no??....Quindi dritti al punto, che vuoi?".
Resti muto. Babbo Natale é incazzato.
L´hai fatto incazzare tu? Boh. 
Sta di fatto che se l´é presa con te.
Potevi continuare a crederci.

Resti muto ma devi chiedere la cosa giusta.
Cazzo, almeno per fare bella figura.

Pensi. 
Pensa.
Ripensa.
Ancora una volta.
Non basta.
Pensi.
Pensa ancora.
Ripensa da capo.
Esamina.
Dimentica.
Contestaulizza.
Certifica.
Mummificati.
Inventa.
Scandaglia.
Germoglia.
Fanghiglia.
Fai il pappagallo.
Ok, stop.
Torna quí.

Soluzione egoistica: "voglio che torni ogni anno per chiedermi cosa voglio".
Sbem, hai fregato tutti.

Soluzione comunista: " Rigira il mondo. I ricchi diventano poveri, i poveri ricchi. 
Quelli della fascia media, sticazzi. Potevano spendere piú soldi per essere poveri, o avere piú culo e diventare ricchi".

Soluzione "Love boat": "Amore Babbo. Quello che soffoco appena la vedo. Portami lei".

Soluzione "David Beckham" (che nasconde anche una certa insicurezza): " Voglio diventare improvvisamente irresistibile. Mi devono cascare tutte ai piedi. Voglio avere la nausea da bionde, da more, rosse".

Soluzione nerd: "Voglio diventare internet. Per farmi i cazzi di tutti. voglio sapere tutto.".

Insomma non fai in tempo a pensare ancora perché Babbo sta giá per mollarti un pizzone, perché la Befana le ha appena mandato una foto hot su what´s up. 
Non ne ha piú di tempo per te.
Quindi devi deciderti.
E tra un milione di cose, un miliardo di stronzate, un bilione di assurditá tutte una piú utile o giusta o sana, tu sai davvero cosa vuoi. 
E parli. 
Perché tu lo sapresti, giusto?
 

 

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