mercoledì 28 maggio 2014

Ok, calma.



Ho voglia di scrivere di te.
Non so cosa.
Ma so perché.

Di te e di me.
Del mai e del se.

Ho voglia di scrivere di te.
Per te.
Perché scrivere non è
per me
quando dentro non sei te.

E allora sai che c'è?
Che io scrivo di te.

Niente di che
purché sia di te.

Un cane che abbaia,
una mucca che fa bee.
purché gentile 
la rima sia con te.

La mattina col caffè
(con latte freddo a parte)
il pomeriggio con il thè
qualunque cosa
che faccia scrivere di te.

Voglio scrivere di te
con la destra ustionata
tenendo un frappè
ma che mi venga un colpo
se ogni riga sacrosanta 
non sia degna del tuo te.

Perché quando a maggio
il sole qui non c'è
c'è solo un raggio che arriva dentro me
e cacchio
se quella non sei te.
Mannaggia a me.

Voglio scrivere di te.
Di te, te.
Quella te che ha preso me
m'ha messo su una mazzafionda
gigante gigantesca
ha detto, tiè

ha lasciato l'elastico
m'ha visto schizzare
per poi dire
non farfugliare
o gingillare
apri gli occhi la mente il cuore
osserva dall'alto 
ma senza alcun timore
che anche se piccola 
c'è tanto da scoprire
dentro me.
E non sbagliavi.
Ahimè.

Voglio scrivere di te
leggendo dentro me.
Perché se prima ero solo carne ed ossa
adesso sono un libro di figure e colori
odori e sapori
ma il segno più non c'è.


Per questo voglio scrivere di te
perché le mani e le dita 
s'incontrano
e se scrivono di te
quando ballano
fanno il caschè.

:-)

Nessun commento: