Esterno, giorno.Tavola calda. Una ragazzo e una signora più grande sono seduti ad un tavolo.
Entra il cameriere in scena.
"Giorno, ditemi."
"Per me un tramezzino tonno e pomodoro, uno prosciutto e mozzarella e una coca zero grazie" Il ragazzo.
"Per me un primo. Ho visto un signore che mangiava spaghetti allo scoglio. Se ci sono ancora prendo quelli". La signora.
"Certo, facciamo tutto espresso. Non si preoccupi. Da bere?"
"Mezza minerale non gasata. Grazie".
"Grazie a voi." Esce di scena il cameriere.
"Che è sta faccia scimmiotto?"
"Niente."
"Perchè hai preso solo due tramezzini."
"Ho la pancia".
"Ma smettila. Stasera faccio le fettine panate. Anzi no. Che vuoi per cena?"
"Non lo so."
"Guarda che devi mangiare".
"Mangio mangio, guarda che pancia".
"Sì certo, finiscila".
Il ragazzo, testa bassa, con i denti della forchetta tortura il fazzoletto di carta sul tavolo.
"Scimmiotto che hai?"
"Una volta un tizio mi ha insegnato che quando te lo mettono nel culo, il segreto è restare fermi".
"Ho pagato per farti insegnare certe parole? Bella soddisfazione".
"Non in quel senso...."
"Sì ho capito...Ma è per la cosa di questo fine settimana?"
"Già..."
"E che è successo?"
"Non importa. Non ne voglio parlare. Altrimenti non mando giù nemmeno i tramezzini".
"Non devi prendertela in maniera così personale con queste cose"
"Io sono queste cose".
"Non è vero. E lo sai".
"Non è giusto".
"Cosa lo è? Esiste secondo te qualcosa che è giusto e qualcosa che non lo è?"
"La fame nel mondo non è colpa mia. Cheppalle".
Entra il cameriere
"Prego. Tramezzini. E questo è il suo primo".
"Grazie".
"Grazie a voi. Buon appetito".
"E allora che vuoi fare? Sai quanti ne devi mandare giù. Hai visto tuo padre. Ci vuole tempo. Devi avere pazienza".
"Il tempo passa. Io invecchio. Quì funziona così".
"Che fretta che hai. Esagerato. Nemmeno lavorassi da dieci anni".
"Sì certo.."
"Credi che sia facile? Guarda che c'è gente che c'è passata tanto prima di te. Arriverà il momento in cui toccherà a te..."
"Quando?......Quando!!".
"Sempre sta prescia. Oh piantala".
"Sto tramezzino fa schifo".
"Uhm...La pasta è buona..."
"Perchè veniamo quì che si mangia male?"
"Non è vero, la pasta è buona, magari sono lenti, ma io non ci mangio male. Comunque, lascia correre, tira dritto...Pazienza.....Pazienza..."
"Cheppalle....Adesso mi passa...Solo che....Dai va bè..."
"Resto?"
"Eccomi quì".
"Lo vedo. Ma non racconti mai niente".
"Domani sono a cena da Rossella. Te la ricordi? Ha una bambina adesso, Giulia".
"Certo che me la ricordo. Com'è?"
"Molto bella. Vediamo domani. Magari le porto qualcosa"
"Ma vai solo tu?"
"No, quando mai. C'è anche Pamela, forse Martino".
"Dai andiamo che si fa tardi. Devo rientrare. Mica faccio la creativa, io".
"Guarda che anche io mica posso fare come mi pare..."
"Appunto, accompagnami in ufficio".
"Abbiamo un casco solo".
"Dai che tanto sono venti metri. E togliti quel broncio. Mica c'hai dodici anni".
"Ma che broncio. Mi rode mi rode. Punto".
"Ti ho detto basta".
"Ok. Ho capito. Ho capito".
"Mangi a casa stasera?"
"Penso di sì. Ma il conto?"
"Faccio io...Che oggi il tuo l'hai già pagato". Sorride.
3 commenti:
Mi piace leggerti..ogni tanto da lontano sbirciare in silenzio nella tua vita e immaginare le scene che descrivi..mi piace scorgere le venature delle tue emozioni, nelle tue parole, nella punteggiatura...magari non c'hai mai fatto caso ma hai delle virgole un sacco espressive... ecco beh si...insomma..mi regali una virgola? Una delle tue...quelle un pò ironiche e satiriche sempre irreverenti ma cariche cariche di significato per metterla quà e la come fai tu e concedere 5 minuti di libertà all'immaginazione di chi come me si affaccia ogni tanto in cerca di un'ispirazone per le proprie emozioni. Comunque...tonno e pomodoro senza maionese..è come n'amatriciana senza pecorino...
Merci. Merci. Merci.
Credo ci sia qualcosa che devi vedere allora ;-)....
Si? Cosa? Cosa? Cosa? :)
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