Per i profani il NATURE ONE è uno tra i più noti festival di musica elettronica d'Europa.
Giovani di tutte le età e razze si danno appuntamento a Francoforte, o comunque in un piccolo paesino a circa 200 km da lì.
Location immensa, ex base militare, per un'area che sarà grande probabilmente quanto una provincia media italiana. Due giorni, quasi, no stop in cui si alternano su cinque palchi ufficiali, tutti i deejay più forti e pagati al mondo.
Due giorni, venerdì e sabato, in cui, mediamente, ci saranno state 80 mila persone. Biglietti venduti denunciati circa 75 mila, esclusi quelli che hanno partecipato all'evento solo nella giornata di sabato, giorno in cui la lacation praticamente stava per esplodere nonostante la sua grandezza a prova di invasione aliena.
Il Nature One è per i profani un posto di esaltati impasticcati. Sì, probabilmente lo è.
Il Nature One è un museo, per chi ha la passione per questo genere di musica. Assolutamente.
Il Nature One è un mondo, un'esperienza degna di essere vissuta, per chiunque.
Il Nature One è un luogo in cui conosci "Fabio" di La Spezia, 23 anni e mangia pasticche da quando ne ha 15. Ha iniziato a farlo per noia, perchè nel suo paese lo fanno tutti, perchè tutti sono abituati a farlo, per combattere l'apatia. Lo fa nonostante il giorno dopo abbia pochi ricordi di quello che ha vissuto la notte precedente. Lo fa. Ascoltarlo ha su chi ve lo racconta un effetto calamita immenso, visto che la discussione inizia così
"Oh scusa, avete mica roba voi?".
Eppure è buono. Ha un piercing sulla guancia, una faccia pulita da non crederci e un vizio del cazzo. Se cerchi di fargli capire che non serve, lui ti dice che lo sa, ma tanto da lui lo fanno tutti e che è felice che ci siano persone come me, che cercano di "deviarlo":
"No ma son contento che ci stanno persone come te. Cioè alla fine c'hai ragione che ti credi, lo so..Solo che sto quì"
Un pochino ti mangi il fegato quando ti dice così, perchè è incosciente ("intervista" integrale nel prossimo post).
Il Nature One è un posto in cui incontri "Adam" e la sua fidanzata che dorme su una panca, a tre metri da un parallelepipedo immenso di casse che pompano, e dice che la musica, al campeggio, non la staccano mai e non si riesce a chiudere occhio, eppure, è felice e non ha mai preso niente.
Il Nature One è gioia, quando alle sei della mattina vedi 30 mila persone che saltano col sorriso, e senti di far parte di qualcosa, di essere con loro e condividere qualcosa. Salti e abbracci, ragazze sopra le spalle di ragazzi, braccia al cielo, sudate, che urlano, indicano, che mettono le mani nei capelli, davanti agli occhi e non smettono di muoversi. Non smettono mai.
Il Nature One è anche gente che si mette a guardare tutto questo dall'alto, grazie a dei piccoli promontori. Guardi tutto e sei felice, perchè vedere persone felici questo suscita.
Il Nature One è un tempio all'aperto dove un disco di vinile diventa ostia, girando vola come una colomba e diffonde pace, perchè lì, in quel momento, sono tutti figli di un'unico credo, il piacere di condividere un momento unico, consapevoli di poterlo e volerlo raccontare e sicuri, anzi certi, di volerlo ripetere, l'anno seguente.
Il Nature One è, ovviamente, un giro di soldi mostruoso. Biglietto valido due giorni circa 70 euro, senza dimenticare spese annesse e connesse.
Il Nature One ha una sua formula (non chiamatela format, la svilisce), prima di ogni esibizione live o dj set, una voce melodica presentava l'artista scandendo:
"The flag keeps flying for..." e tutto avrebbe avuto inizio, così, per due giorni, senza sosta, senza pace in terra.
Un terremoto, fosse sempre così.
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