Era il periodo di natale e con mio papà eravamo saliti al piano "Bambino". Era il piano dei giocattoli. Lo ricordo pieno zeppo di scatole, robot in movimento, biliardini, palle, palloni, sacche e c'era un odore strano (o forse lo sentivo solo io). Con noi c'era anche mia sorella, più piccola di me. Ricordo di aver avuto intorno ai dieci anni (forse), magari ero ancora alle scuole elementari, difficile da ricordare con precisione.
Ci eravamo separati perchè io avevo mire diverse da quelle di mia sorella; lei più piccola seguiva il biondo delle bambole che si facevano allattare, io di poco più grande già vedevo nelle macchine telecomandate tutti i miei pomeriggi futuri.
Il problema venne quando lei trovò ciò che, senza alcuna ombra di dubbio, avrebbe chiesto in dono a Babbo Natale. In pochi secondi corse da mio padre e lo trascinò davanti a quel pacco (impossibile ricordare cosa fosse). Mio padre sorrise e chiese a mia sorella se fosse veramente sicura e il cenno di risposta della sua testa fu sicuro e attendibile.
"Allora stasera scriviamo a Babbo Natale", questo fu il commento.
Mia sorella continuò il suo giro di perlustrazione; messo al sicuro il natale, la befana sembrava ormai ancora più vicina (è la teoria dei bisogni; soddisfatto uno, ne viene subito uno nuovo. Meno male che esiste altrimenti "noi" pubblicitari saremmo tutti a casa). Non appena mia sorella girò l'angolo mio padre mi guardò serio, stava per dirmi qualcosa di importante, era forse preoccupato, sapeva di rivelarmi qualcosa che avrebbe cambiato la mia vita, ma in un certo senso doveva farlo, anche perchè se qualcuno avesse comprato l'ultima scatola di quel giocattolo, forse, mia mamma lo avrebbe scannato vivo (divagazione...).
"Stai con tua sorella, e fai in modo che non passi ancora quì vicino, che io le compro questo "coso". Sapeva di svelare un mistero lungo quasi dodici anni, era conscio di togliere, almeno in parte, quella magia che veste il natale, mi stava svelando un mistero. Il mistero: Babbo Natale non esisteva davvero.
In classe, alle elementari, i più spavaldi (quelli che vengono con la pizzetta rossa della pizzeria sotto scuola e non col panino fatto dalla mamma) facevano finta di saperlo e davano l'idea che la cosa non li tangesse più di tanto, ma in cuor mio, appartandomi, ho sempre pensato che fossero dei coglioni. Perchè togliere la parte super di un periodo già magico?
Ad ogni modo, in quel momento, io feci cenno di sì con la testa a mio padre, dando per scontato che io, quella cosa, cioè la verità, la conoscessi già. Magari in parte era così, solo che sentirselo confermare dal tuo Babbo era quasi come perdere la verginità andando con una prostituta. Immediatamente mi sentii più grande, fiero di essere passato dal lato opposto della strada, di quelli che sanno, ma anche un pochino triste. Ora sapevo davvero e non potevo più farmi illusioni. In quel momento ho pensato che una cosa peggiore di quella, riguardo al natale, non avrei mai potuto saperla.
Immaginiamoci quando, tempo dopo, scopro con piacere che Babbo Natale altro non è che un'icona inventata da una multinazionale che produce la bevanda più conosciuta del mondo. Pazienza.
Che dire, il mio augurio è che in qualunque modo lo abbiate scoperto voi, vi sia comunque sempre rimasto dentro.
Buon natale.
The Ego Blog.
9 commenti:
io ho smesso di credere in dio a 4 anni ma a babbo natale ci credo ancora. cmq ho letto su wikipedia che non è stata la coca-cola a creare l'icona, ma l'ha solo sfruttata prima e meglio di chiunque altro.
Perchè stanno avanti.
Che poi prima Babbo era pure verde, adesso non più.
già, anzi si potrebbe proporre al chinotto l'idea di ringiovanirlo e rifargli il costume nero come batman...
Non lo so, proprio non lo so, cos'abbiamo per la testa.
Intendo dire che ridurre il Natale al ruolo di grande icona del consumismo potrebbe rivelarsi come l'ultimo, fatale, errore di una lunga lista.
Già in partenza avremmo dovuto riflettere sulla (quantomeno sospetta) scelta della data canonica del 25 dicembre, così vicina alla paganissima celebrazione del solstizio d'inverno, ma di certo ridurre l'intera faccenda ad una corsa ai regali, a qualche colesterolica abbuffata, alla solita, interminabile, messa di mezzanotte e ad un paio di partite a tombola.
Insomma tutto questo non è che sia proprio il segno di una grande civiltà, piuttosto l'epitaffio effimero di una società che si reggeva sulla menzogna.
Certo ricordo bene le mie aspettative di bambino, l'eccitazione per la magia del momento.
Ma poi ricordo la delusione nello scoprire che non c'era nessunissima magia (qualcosa, se mi è concesso, di molto simile al primo tradimento amoroso).
Oggi francamente sono infastidito dal fatto che le letterine dei bambini somiglino sempre più ad una lista della spesa, che il nostro futuro sembra essere legato al consumo dissennato quanto insostenibile e che, alla fine della fiera, il nostro atteggiamento verso "gli altri" non è che sia poi così amichevole persino in questo periodo (figuriamoci il resto dell'anno!).
Che potranno mai dire di noi tutti gli extraterrestri quando riceveranno l'onda portante delle trasmissioni televisive (la pubblicità, insomma) irradiate nel cosmo dal nostro pianeta?
Potrebbero persino decidere di annientarci per porre fine allo scempio!
Forse è vero, lo spazio è l'ultima frontiera, salvo poi venir idealizzato in un capannone dalle parti di Hollywood, ma un futuro cinico come quello che ci si prospetta, non lo vorrei augurare nemmeno ad una tribù di pubblcitari.
Detto tutto questo mi scuso per l'intrusione in questo blog cui sono giunto abbastanza casualmente.
Aggiungo che la Comunicazione nelle sue varie forme e il lavoro nel campo della Pubblicità mi hanno sempre attratto.
E che mi sono permesso di scrivere questo commento perchè il racconto "Più Babbo che Natale" è ... onesto (e complimento migliore non mi viene in mente).
Ego, speriamo che i dirigenti dell'Agenzia dove lavori non lo vengano mai a scoprire ;-)
Lunga vita e prosperità
Kalt
http://www.webtrekitalia.it
@Kalt
Ok. Grazie.
@Dark
Stefa, babbo Batman ci sta tutto.
> Che potranno mai dire di noi tutti gli > extraterrestri quando riceveranno > l'onda portante delle trasmissioni > televisive (la pubblicità, insomma) > irradiate nel cosmo dal nostro > pianeta?
ecco, ora non riuscirò più a scrivere un radio senza chiedermelo.
Si dice che la prima trasmissione ad aver varcato i confini del nostro sistema solare sia stata quella del discorso di Hitler alle Olimpiadi di Berlino nel 1936.
Un biglietto da visita "inquietante": Darkskywriter, si, ci penserei su al tuo prossimo comunicato che va in radio.
Lunga vita etc...
Kalt
http://www.webtrekitalia.it
Cazzo ma sai che non me lo ricordo come ho saputo di babbo Natale? Che pacco!
Però ogni anno rimango affascinato da quanto sia poetica questa menzogna. Da quanto ci impegni tutti a non tradirci davanti a un bimbo.
È l'unico barlume di poesia che resta forse.
Ora finisco di fare i pacchetti va, buon Natale dieghito!
già, babbo natale e jenna jameson, gli ultimi due barlumi di poesia rimasti in questo triste mondo malato.
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