Ogni generazione ha il suo discorso di riferimento, il momento sportivo che porterà sempre, in maniera indelebile, nella memoria. Come mio padre ascoltò alla tv "I have a dream" di Luter King, ed esultò per Tardelli, che perse la voce esultando verso la panchina della nazionale, così io, posso dire di essere salito sopra un van parcheggiato a Roma al gol di Grosso, e di aver dato la mia attenzione ad un discorso che, speriamo, cambierà il modo di vedere le cose.Adesso i nomi sembrano più deboli, Grosso non è certo Tardelli, e magari Obama non sarà Luter King. Ma chi può dirlo adesso? Vediamo cosa di loro ricorderemo tra vent'anni.
Qui, il discorso, in versione integrale, della convention di ieri.
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