venerdì 2 aprile 2010

Rifarsi le orecchie.


Questo non è un post contro la chirurgia estetica.

Seven soul.
Nuovo cinema paradiso.
The untouchables.
C'era una volta in america.

In un mondo in cui spesso la poesia manca. In un mondo in cui sarebbe davvero bello dare un'anima anche allo scaldabagno per vedere se ci sorriderebbe, la musica, quella che entra dentro, rende emotivo anche l'asfalto. Uno su tutti è il maestro che riesce a farlo davvero. A volte ha accompagnato grandi film rendendoli superlativi. Spesso ha trasformato dialoghi di carta in seta.
I film belli davvero, quelli che ti accompagnano per sempre nella vita sono pochi, e spesso se li ricorda solo chi ama il cinema sul serio, quelli che restano per leggere anche i titoli di coda, quelli che guardando un film insieme agli altri vorrebbero essere semplicemente soli, avidi di quelle emozioni che una pellicola di semplice plastica (che poi plastica non è) riesce a trasmettere, quelli che fanno sempre "Shhh" nel buio.
La cosa meravigliosa è che la musica, secondo me, solo in alcuni casi accompagna, spesso invece è la parte grossa di tante sequenze, perchè le note diventano dita che toccano la pancia, salgono al cuore che anche se di pietra si fracassa, sbriciola e polverizza. L'essenza di questa polvere si condensa in una lacrima che cade, si libera, e bagna il viso di un dolce imbarazzo che lascia strada ad un bel sorriso, perchè ci sentiamo felici, veri, sognatori.
Perchè imbarazzo? Perchè quello che vediamo non esiste. Questo è il bello. E' finto, ma quanto è vero. Se fatto bene. E guarda fin dove ti porta.
Tante parole entrerebbero meno nella nostra immaginazione senza musica, sono pochi i monologhi che bucano solo con le parole, il primo che mi viene in mente è quello in cui Edward Norton recita un bel "Fuck you" davanti allo specchio nel film "La venticinquesima ora".
Immaginate per un attimo, uno soltanto, che la vostra vita, la vostra giornata, sia parte di un film, girato intorno a voi. Aiutatevi con una buona sequenza, facciamo che sia arrivata quella telefonata che stavate aspettando, oppure che siete con un amico e due birre in mano e guardate lontano, che siete appena arrivati alla fine di un grande traguardo, o che avete appena visto la vostra ragazza partorire, anzi meglio, che siete nel pieno del climax, lei è lì, le stringi la mano, e la tua mente torna alla prima volta che avete litigato, al mal di pancia di quando sei tornato a casa senza salutarla, niente bacetto della buonanotte, tanto brutto da farti capire che senza di lei non saresti mai arrivato da nessuna parte, e che anche se sentivi di aver ragione saresti corso a piedi nudi per tutta la città tornando da lei solo per dirle "sogni d'oro" oppure, che tu ragazzamamminaaffaticatissima sei lì, ti scoppia la testa dalla fatica ma hai lui accanto che ti stringe la mano e nello strappo ti viene in mente il silenzio del bagno e le gocce del rubinetto che scandivano quel tempo e quel vuoto, il momento in cui hai fissato per venti minuti quel colore sul test di gravidanza, incredula, felice e alzando lo sguardo, nello specchio ti sei vista più grande, mamma e tremendamente spaventata; ti distoglie dal pensiero l'ultimo "spinga". Oppure andiamo sul tragico, sei ad un funerale, piove, non hai nemmeno voglia di ripararti e vorresti che le gocce ti bucassero le spalle per sentire un dolore diverso, ma anche in guerra, il tuo amico è lì, appena colpito, sei sporco, stanco e stordito, lo guardi negli occhi, i suoi fissano qualcosa alle tue spalle, che solo lui riesce a vedere, qualcosa che tu non puoi capire, ma sai che dovrai raccontare alla sua fidanzata quando le porterai ciò che di lui rimane, una foto, il suo orologio e quel portafortuna che non ha fatto il suo stronzo dovere, la vedrai piangere e dovrai resistere, anche quando sentirai gli spari in aria che lo salutano mentre il feretro scende sotto terra, oppure banalmente gli insegnamenti del nonno, le confidenze della nonna davanti al camino, il disegno che ti regala un bambino, la pasta scotta, le pulizie di primavera, il vento sulle onde, la lavatrice che centrifuga e le fantasie che ci stanno sopra, il silenzio di una candela accesa; momenti semplici, anche banali, ecco tutto questo, prova ad immaginarlo con una musica che ti accompagna e tutto diventa magia. Se provi a farlo una volta, forse, non smetti più.
Poi, inevitabilmente, o si chiude il sipario, o parte la pubblicità.
Per la seconda, sapete a chi dare la colpa.
Buona pasqua.

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