Oggi Ego è un tributo. Sia chiaro mai una sviolinata, ma un semplice tributo. Seguendo il settore, a breve sembra che si scatenerà un piccolo caos, e guarda caso sempre quando si tratta di dover decidere chi porta a casa i tributi. Se si iniziasse a pensare più alle persone e meno ai metalli, credo, che tutto ritornerebbe ad essere bello come una volta. Se il sogno di un giovane creativo è portare a casa il metallo pregiato, secondo me, c'è qualcosa che non funziona. Personalmente ricordo con affetto tanti lavori, canzoncine e slogan del passato, e il mio più grande sogno è che i bambini del futuro si ricordino i miei sorridendo. Utopico? Forse, ma sempre meglio che stare attaccati ad un metallo che scalda il momento ma non riscalda per sempre.
Il tributo di Ego è un tributo a qualcosa di passato, ma in buona fede, è guardando queste cose che si matura la voglia di fare bene. Un consiglio per i profani: provate ad ascoltare le parole e capirete che chi scrive e pensa queste cose, spesso, sa di voler dire qualcosa di più, qualcosa che vuole farci sognare, e quando ci riesce bene, quello che c'è dietro, cioè la pubblicità, diventa qualcosa di veramente secondario, che comunque lascia il segno. Kevin Roberts CEO worldwide di Saatchi dice che quando uno dei suoi creativi gli chiede cosa ne pensa di questa idea o di quello spot, lui risponde: "Se non fosse tuo, lo vorresti rivedere, lo vorresti far vedere a qualcu altro?"
Ego è un tributo, e la speranza che chi decide adesso, abbia voglia di portarci verso questa strada.
2 commenti:
Eppure, se ascolti bene, è un'ode all'energia... un'ode a quei facoltosi che ci "vendono" energia per vivere.
Oramai senza l'energia elettrica l'uomo è perso, entrata oramai nelle nostre vite in modo così radicato, da non poter essere più estirpata...
Forse sono troppo ottuso per vedere la bellezza delle parole... o troppo acuto per capire che è tutta una presa in giro...
C'era un uomo che aveva un sogno... energia elettrica libera per tutti... aveva un sogno... energia senza fili per tutta l'umanità, alla stregua dell'acqua come bene primario... l'ho sempre ammirato dalla prima volta che conobbi la sua storia... ma non c'è ombra animata, piatto succulento o ventilatore che lo abbia aiutato... eppure era un essere tuttuno con l'energia...
Si dice che gli uomini muoiono, gli ideali no... stranamente anche i suoi ideali sono morti, giustiziati davanti ad un muro di banconote e metalli preziosi... giustiziati da un potere quasi sovrumano...
Nikola Tesla morì solo... nella miseria più assoluta... forse felice di aver seguito i suoi ideali... ma sicuramente afflitto dalla natura umana che, per il danaro e il potere, aveva distrutto la sua vita... dopo la sua morte, tutti i suoi brevetti sono stati depositati da varie società creando per le stesse un guadagno impensabile... e lui... lui non ha neanche avuto tutta la gloria che si meriterebbe... era un genio, ma pochi lo sanno...
E allora mi chiedo: come si fa a giocare lealmente sapendo che sei l'unico a seguire le regole? Sei sicuro che c'è qualcosa che non funziona se un creativo, o qualsiasi altro lavoratore, lavori per portare a casa solo un metallo prezioso? Ci vuole cinismo per ammettere che è proprio così che funziona... L'alba di ogni persona è fare quello che gli piace, portando a casa lo stretto necessario per vivere... poi il tempo passa, e qualcosa cambia... in peggio...
Tutti siamo costretti a scendere a compromessi, raggirare regole, agire sul limite dell'etico solo per ambizione o necessità... e se non sarai tu il primo a sparare, lo farà qualcuno al posto tuo... è solo questione di tempo...
Perdonami se sono stato prolisso e pessimista... ma ora gli ideali sono al secondo posto, dopo di me... è brutto dirlo, ma oggi funziona così...
Ego ti ringrazio - quasi commosso - per il tuo tributo a questa vecchia campagna per enel, che mi regalò una speciale soddisfazione personale: vedere un mio testo in bocca a quel grandissimo attore fu per me una delle gioie più grandi della carriera.
Grazie ancora, il fatto che provenga da uno piuttosto più giovane di me è un'ulteriore soddisfazione.
ted
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