
In breve: Incontro alla scuola Politecnica di Design Milano, ospite Eric Kessels.
Sorvolo sui contenuti, chi c'era ha goduto, chi è rimasto a casa ha perso IL treno.
Finisce la conferenza ed inizia il sogno. Lo staff creativo dell'agenzia AUGE Milano, dopo aver ascoltato tutta la conferenza si differenzia da tutti gli altri giovani che consegnavano al fomoso creativo cd e quanto altro cercando un gancio per il futuro, ma AUGE non sbaglia mai presentandosi col bigliettino da visita dell'agenzia allegandolo alla migliore delle frasi "If you need something in Italy, you can contact us."
Stupore, sorpresa (che è la stessa cosa) e un bel sorriso è la risposta di Eric Kessels: catturato.
Gli diciamo di essere 4 ragazzi che lavorano in una nuovissima struttura, nuova perchè giovane e nuova nel modo di vedere la comunicazione, Eric si interessa e all'invito di bere qualcosa insieme non riesce a resistere. Il nostro stupore diventa manifesto quando chiede ad uno di noi di lasciargli il suo mobile number, per bere qualcosa insieme in serata.
"Non ci chiamerà mai!" Questi erano i commenti mentre lo attendevamo sorseggiando birra al bar poco distante dalla scuola politecnica. Passa un'ora e anche l'entusiasmo sembra trasformarsi in delusione. Ma il telefono a brave squilla e l'appuntamento è fissato alla "Cantina Latina", piccolo pub vicino Piazza Lambrate.
Siamo stati con lui fino a mezza notte e mezzo, parlando e chiedendo di tutto.
Sappiate che uno tra i più grandi creativi del mondo è allo stesso tempo anche una persona disponibile e gentile. Ci ascolta, si confronta con noi, con le nostre speranze, con le nostre situazioni, con il nostro modo di vedere questo lavoro. Si parla tanto, di comunicazione, di premi, di clienti, di talento, di capire il gioco, di che ragazzi cerca, di come li cerca, di cosa guarda in loro e ne esce fuori che tutto quello che abbiamo dentro e che male si sposa con la realtà italiana creerebbe un sodalizio unico con la realtà estera.
Argomenti: Questione Talento; "Just learn the game", questa è stata la risposta! Bene credere nel lavoro, ma il discorso del talento è da prendere con le molle, bisogna impegnarsi, saper ragionare e migliorarsi ogni giorno. Questo a tutti quello che dicono che il talento sia l'Elemento.
Argomento idea: Eric sostiene che ogni creativo, sopratutto giovane, non deve mai troppo innamorarsi delle proprie idee ma deve anche lasciare che il cliente la prenda e la manipoli, che la faccia propria e che si riescano a costruire delle cose comuni, fatte anche insieme. Mai predere un rifiuto come un riconoscimento tutto al negativo. Eric ci racconta del caso specifico Diesel, dove la prima volta l'idea proposta non era piaciuta, ma non per questo era stato necessario costruire un rapporto di rivalsa o rivalità.
Argomento clienti: E' vero, sono diversi dai nostri! Non pretendono di entrare nel processo creativo e nel caso lo fanno, il cliente viene abbandonato. Loro hanno cacciato AUDI per questo motivo.
Argomento struttura agenzia: la loro è senza account, una struttura snella, con gruppi di lavoro variabili; due-tre-cinque-sei. Non disdegna le altre organizzazioni delle mega multinazionali, ma dice che lui si trova meglio così.
Argomento ricerca dei giovani: Lui guarda maggiormente il carattere, ne vuole riconoscere le potenzialità, ritiene booring i giovani che si presentano dicendo di aver vinto quel contest o quell'altro, li vuole vedere motivati e con una buona base di grinta, ovviamente anche il portfolio conta, ma la persona viene prima.
Argomento gerarchia in agenzia: Semplicemente inesistente "I never sad "junior" in my agency. Everyone could work for all."
Argomento remunerazione: Non ha commentato, scuoteva la testa, silente.
Argomento premi: "Booring! We don't present anything"
Argomento Tradizionale o digitale: L'idea è l'idea, va pensata per essere veicolata in tutti i modi, non esiste distinzione.
Che dire, ci sarebbero milioni di altre cose, ma non eravate lì, noi sì.
6 commenti:
Ero presente anche io all'incontro e devo dire che non mi sarei mai aspettato che avrebbe chiamato quattro ragazzi presenti in sala per bersi una birra in serata.
Ha sicuramente dimostrato di essere una persona fuori dal comune, ma non me lo sarei immaginato.
Però, l'Eric.
Spero per voi che il rapporto non si concluda qui.
Complimenti, a voi e a lui.
my tlog: http://repository.tumblr.com/
Complimenti. Non per la ''presa'', comunque emozionante e soprattutto illuminante, ma per la passione che ci metti in questo lavoro. Anch'io la prima volta che strinsi la mano a Barbella, presentatomi da Cornara che mi introduceva come un bravo copy, mi volevo fare una foto con lui manco fosse Springsteen. Quando ero in World Writers abbiamo fatto spesso consulenze per K&K W+K e 180 ad Amsterdam. Altro mondo, alte teste. Non mollatelo, fate avanti e indietro. Ma non mollate AUGE, che di roba come Auge o The name c'e' bisogno. Dai che le cose si stanno ri-smuovendo. Cia', FRa', cheers.
Grazie ragazzi. Tutto moooolto bello!!!
Solo un appunto: c'è una categoria snobbissssssima di creativi (solitamente molto bravi) che snobba l'argomento "premi" classificandolo appunto come "boring".
Questo è un punto di vista che non capisco. Per me, l'unica cosa davvero bella dei premi è che è un divertente gioco. Di boring non ci vedo proprio nulla, se non l'industria che in alcuni paesi (vedi Brazil) viene messa su per vincerli. Ma il premio in sé è una competizione, e come tale non vedo come possa annoiare.
Baci e complimenti per il blog.
ma sull'argomento remunerazione ha scosso la testa silente come per dire "questo è un lavoro che genera soldoni ed è giusto che venga ben retribuito, mi dispiace per gli stipendi da fame che pigliate in italia" oppure "questo è un lavoro che si fa per pura passione e completo disinteresse, siete fortunati voi in italia ad avere stipendi da fame da veri pubblicitari bohemien"?
:D
Credo, senza sbagliare che scuotesse la testa pensando al livello pezzente che stiamo affrontando. Però è stato educato e non ci ha detto di abbandonare l'italia, come fanno in molti, ci ha solo detto: fucking hungry!!
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