martedì 29 aprile 2008

Sim Sala Bim



Il gioco sembra difficile, ma le mani sono buone.
Un bel mantello, guanti e un cappello mai a punta. Senti l'emozione che scorre nelle vene. Guardi il mago sapendo che tutto quello che vedrai sicuramente non corrisponde alla realtà e, di tanto in tanto, nella mente pensi che quello che hai davanti a te sia solo uno dei tanti cialtroni che cercano di imbrogliarti, eppure rimani attento, curioso di smascherarlo.
Lo guardi con attenzione scrutando ogni minimo movimento, vorresti veramente capire dove si cela il trucco per alzarti e dire a tutti qual'è il segreto.
Segui i suoi occhi, le sua mani veloci e sfuggenti, credendo che il trucco si celi nella manica della sua giacca nera di velluto, ma sono così piccoli quei polsi, da dove diavolo passeranno quelle palline da tennis? E quel coniglio, dove stava prima di sbucare dal cilindro? Quei fiori dal taschino, il fazzolettino dal palmo delle mani, per non parlare dei soldini che ti fa uscire da dietro le orecchie. 
Maledetto cialtrone, tanto imbroglione quanto veloce e soprattutto bravo.
Un mago è così, fa le magie, crea dei trucchi e ti imbroglia facendoti sorridere, dandoti l'idea che, nella vita, ci sia qualcosa di veramente magico.
Guardandolo ci immaginiamo che quel coniglio che esce dal cappello nero sia stato strappato dal suo metro quadrato di campagna e, come per magia (appunto), catapultato dentro un cappello di dieci centimetri di diametro.
I bambini impazziscono, i giovani fanno finta di non crederci per sembrare più grandi, e quelli maturi dicono di averlo già visto quando erano bambini, eppure, ad ogni età, vedere quel coniglio che esce dal cappello fa sempre un certo effetto.

Nella vita non ci rendiamo conto di come spesso quel coniglio siamo noi. 
Oggi da una parte, domani da un'altra.
Il problema è che il coniglio non può parlare per dire al mago di turno : Ehi senti, è la terza volta che faccio il viaggetto oggi, che dici, mi mandi in pensione o non finisce più sta giostra!?
Quando invece è possibile parlare certe sensazioni sono più evidenti e il dispiacere di essere come il "bianconiglio" è veramente la cosa più palese che c'è.

PROVERBIO DEL GIORNO: Chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa quello che lascia ma non sa quello che trova.

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